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La madre di Tiziana Cantone, Maria Teresa Giglio, ha inviato alla Procura di Napoli un esposto con il quale si chiede di verificare la trasparenza della gestione di cellulare e computer della figlia.
A preparare l’atto l’avvocato Salvatore Pettirossi dopo aver avuto l’esito di un’inchiesta difensiva dalla quale sarebbero emerse lacune nella gestione di Iphone e Ipad di Tiziana, la 31enne che il 13 settembre 2016 a Mugnano, comune alla porte di Napoli, si è tolta la vita a seguito della diffusione di suoi video e foto hard su internet.
Secondo quanto contenuto nell’esposto, i dispositivi elettronici sequestrati la sera del suicidio della ragazza sarebbero stati oggetto di una procedura di estrapolazione del loro contenuto da parte di esperti informatici che invece ne avrebbero dovuto salvaguardare l’integrità, al fine di poter risalire a chi diffuse i filmati in rete.
“L’Ipad – si legge – è risultato resettato e quindi cancellata e definitivamente persa ogni attività svolta da Tiziana Cantone su quel dispositivo” e “anche tutta la messaggistica via Whatsapp risulta mancante”.
Inoltre l’Ipad sarebbe stato “resettato e manipolato con l’inserimento manuale di alcune fotografie ricopiate nella cartella immagini”. Infine “all’interno dell’Iphone la sim telefonica non era quella originale usata da mia figlia Tiziana Cantone, ma una copia bianca, vuota e mai utilizzata, non associata ad alcun numero telefonico”.
L’esposto è ora all’attenzione dei pm della Procura di Napoli che hanno indagato sulla vicenda.
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