Sale la tensione a Napoli. La cancellazione del reddito di cittadinanza e l’assenza di una piattaforma inclusiva e qualificata che si occupi di formazione e avviamento al lavoro andando incontro a chi è più svantaggiato e fragile annuncia un autunno davvero caldo.
Le prime avvisaglie non hanno tardato a manifestarsi. Un corteo affollato e partecipato ha attraversato le strade della città e paralizzato la circolazione veicolare. Caos e nervosismo che è sfociato con un corpo a corpo con le forze dell’ordine in assetto antisommossa.
Sarà un autunno caldo anzi caldissimo. Il prossimo 23 settembre da tutt’Italia ci sarà una manifestazione nazionale a Roma per protestare oltre alla cancellazione del reddito di cittadinanza anche per l’inesistente welfare.
Dal Governo presieduto da Giorgia Meloni i segnali non sono affatto buoni. Mancano diversi miliardi e la manovra finanziaria è alle porte con l’approvazione delle linee guida del Def.
“Continuiamo a mobilitarci – racconta Mario Avoletto, attivista della Rete a difesa del reddito di cittadinanza – difendendo l’unico strumento vero per arginare la povertà e la malavita. Per proteggere le migliaia di famiglie di questo Paese che non riescono ad arrivare a fine mese. Specialmente al Sud dove c’è una situazione drammatica tra disoccupazione, precarietà e caro vita. Noi a tutto questo ci opponiamo con un grido d’allarme che parte dal Mezzogiorno”.
Il sottotesto è che a fronte di miliardi investiti per scopi militari e solo apparentemente nel sostegno all’Ucraina in casa propria si combatte una guerra contro i poveri.