Il baby killer di Giovanbattista Cutolo, dopo l’efferato omicidio giocava a carte con gli amici

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Il baby killer di Giovanbattista Cutolo, dopo l’efferato omicidio giocava a carte con gli amici è quanto emerge dalle indagini della squadra mobile della questura di Napoli.

Anche per questa assurda ‘normalità’ che il giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i Minorenni Valeria Veschini ha accolto le richieste del pm Francesco Regine e confermato la custodia cautelare per il 17enne.

Infatti, nonostante le ammissioni di colpe, il giovanissimo non ha detto tutta la verità, azni ha cercato di ridimensionare il proprio ruolo.

Dai filmati della videosorveglianza emerge un’altra verità: è stato lui a sparare e per ben tre volte ammazzando giovedì notte a Napoli in piazza Municipio il musicista 24enne Giovanbattista Cutolo.

Addirittura si è appreso che dopo la rissa orginata da futili motivi e l’esplosione dei colpi di pistola che hanno raggiunto la vittima alla schiena senza dargli scampo, il 17enne si è allontanto tornando nella zoan dei Quartieri Spagnoli e qui poi se n’è andato a giocare a carte. Il padre, poi, al suo ritorno a casa, gli ha detto che in piazza Municipio, durante una rissa, c’era scappato il morto.

Il giovane quando era ancora 13enne tentò di uccidere un coetaneo con il coltello poi è stato coinvolto in una truffa e faceva parte stabilmente in una gang di rapina rolex.

Intanto, in occasione dell’incontro tra don Maurizio Patriciello, parroco di frontiera del Parco Verde di Caivano e i genitori di Giovanbattista Cutolo è stato lanciato un appello alla città: “Napoli deve prebdere una posizione netta contro il crimine, senza se e senza ma”.

E proprio il papà Franco Cutolo e mamma Daniela Di Maggio, genitori di Giò Giò, così era chiamato affettuosamente da tutti la vittima, rivolgono un invito ai napoletani: “Venite ai funerali dì Giogiò mercoledì mattina in piazza del Gesù. Vogliamo che sia il funerale del riscatto per nostro figlio e per la città. Vi preghiamo, venite come se ci fosse Oshimen, la squadra del Napoli. Dobbiamo essere migliaia, la città deve dare un segnale forte”.

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