Pronto un attentato della camorra contro la giornalista Marilena Natale e la sua scorta

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Una lettera anonima inviata direttamente all’abitazione della giornalista Marilena Natale, cronista dal 2017 costretta a vivere sotto scorta per le sue inchieste contro la camorra e in special modo quella casertana. La missiva è stata giudicata dagli inquirenti molto seria e scritta presumilbilmente da una persona vicinissima e interna al clan dei Casalesi.

Uno scritto che è stato recapitato direttamente alla cronista per un ‘fatto di coscienza’ e non ad esempio all’autorità giudiziaria. Nella lettera si fanno dei riferimenti precisi a vicende e si traccia la strategia dei boss detenuti per far sentire il proprio controllo dentro e fuori il clan ma soprattutto colpire i ‘nemici’. E tra i nemici giurati al primo posto c’è il nome di Marilena Natale. Proprio contro la cronista i capi dei Casalesi sono disposti a tutto per eliminarla addirittura mettere in campo un agguato in grande stile con armi d’assalto nei confronti della cronista e della sua scorta.

Nella missiva, molto dettagliata, vengono indicati mandanti ed esecutori e si evidenzia che l’attentato non è stato ancora messo in atto solo per un puro caso. Inoltre, chi ha ordinato l’“esecuzione”, presto verrà anche scarcerato. Sul caso già sta indagando la Direzione distrettuale antimafia presso la Procura di Napoli.

A inquietare è anche il resto del messaggio recapitato alla giornalita in cui emerge chiaramente una ripresa della strategia terroristica camorrista con una serie di vittime predestinate per consumare regolamenti di conti e ritorsioni.

La Federazione nazionale della Stampa italiana e Sindacato unitario giornalisti della Campania ha espresso forte preoccupazione per quanto sta accadendo. Il tenore della missiva, nella quale si evidenzia che dal carcere vengono dati dai reggenti del clan ordini all’esterno tramite telefoni cellulari, evidenzia quanto, nonostante le numerose inchieste della magistratura e gli arresti, che hanno coinvolto anche i vertici delle cosche, sia ancora forte la pressione dei Casalesi sul territorio di Terra di Lavoro.

È una vera e propria fissazione quella dei Casalesi nei confronti dei giornalisti sono ben 4 i cronisti sotto scorta nella piccola provincia di Caserta, un numero enorme se si pensa che su tutto il territorio italiano sono in totale 22.

È evidente che c’è ancora una emergenza fortissima alla quale lo Stato ha il dovere di rispondere in maniera decisa, garantendo la sicurezza di tutti.

La minaccia, che coinvolge anche gli uomini la scorta, evidenzia l’esistenza di una camorra spavalda e sfrontata che ha cambiato faccia e metodi, ma non il proprio strapotere sul territorio.

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