Rione Traiano, sgominato il clan Soraniello: il boss e il suo braccia destro riescono a fuggire

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Operazione anticamorra alle prime luci dell’alba. È stato circondato dai carabinieri il Rione Traiano, quartiere cuscinetto della periferia occidentale di Napoli.

I militari dell’arma del comando provinciale di Napoli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 29 persone appartenenti al gruppo camorristico denominato Soraniello che negli ultimi anni è divenuto dominante al Rione Traiano ed esteso i propri tentacoli in altri quartieri come Fuorigrotta e Bagnoli grazie ad una serie di alleanze con gruppi nascenti.

L’indagine coordinata dalla Dda di Napoli e condotta dai carabinieri del nucleo investigativo dal 2019 al 2021, secondo quanto emerso dall’inchiesta, documenta l’appartenenza degli indagati al clan Sorianiello, operante nel rione Traiano di Napoli, rientrante nella sfera di influenza del cartello criminale denominato ‘Alleanza di Secondigliano’. E ancora, il controllo da parte del clan delle piazze di spaccio di sostanze stupefacenti attive all’interno del cosiddetto ‘parco della 99’.

I destinatari del provvedimento giudiziario sono accusati di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione abusiva di arma da fuoco. Sono riusciti ascappare e quindi sono latitanti il boss Simone Soraniello e Simone Bartiromo, una sorta di broker degli stupefacenti specializzato nell’importazione da Columbia e Bolivia. Il Rione Traiano è con il Parco Verde dopo lo smantellamento delle piazze di spaccio di Scampia, una delle basi più importanti dello smercio all’ingrosso e al dettaglio dello stupefacente.

I carabinieri due anni fa sequestrarono in un negozio di fruttivendolo a Bagnoli gestito da Salvatore Vivenzio, cognato del boss Soraniello, un deposito di armi del clan. Furono sequestrati dieci mitragliatori, un fucile a pompa, undici pistole, un silenziatore, 328 proiettili di vario calibro, 3 giubbotti antiproiettile e droga.

Nel corso del blitz al Rione Traiano sono stati sequestrati 15 chili di sostanza stupefacente riconducibile al clan, trovate e sequestrate 24 pistole, 14 fucili da guerra, 670 munizioni di vario calibro, silenziatori, giubbotti antiproiettili tutto riconducibili al clan.

Svelata la forza di intimidazione del clan nel controllo del territorio anche attraverso la contrapposizione armata con clan rivali. Sono emersi infine numerosi episodi estorsivi nella gestione delle attività illecite e la disponibilità da parte del clan di numerose armi da fuoco.

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