Al via la prima udienza nell’aula 415 in Corte di Assise del processo al carabiniere sparò e uccise il 16enne Ugo Russo la notte tra il 29 febbraio ed il primo marzo di tre anni fa. L’adolescente armato di una pistola poi rivelatasi un giocattolo in compagnia di un altro ragazzo tentò la rapina di un orologio di un carabiniere, non in servizio, che si trovava in auto insieme la fidanzata e stava parcheggiando in via Genarale Giordano Orsini nei pressi di via Santa Lucia.
Dopo quasi tre anni di istruttoria il militare dell’Arma è stato riviato a giudizio con l’accusa di omicidio volontario.
L’imputato avrebbe esploso quattro colpi di pistola verso il ragazzo mentre il minorenne tentava di scappare : un proiettile l’ha centrato alla spalla poi altri tre di cui quello mortale alla testa. Davanti al Palazzo di Giustizia è in atto un presidio di una decina di attivisti del comitato Verità e Giustizia per Ugo Russo.
“Non esistono vite di scarto – sottolineano – e tutti hanno diritto alla verità ed alla giustizia”. Il padre ed altri familiari di Ugo erano presenti in aula.
Nel corso dell’udienza c’è stata la costituzione delle parti e i magistrati hanno accolto la richiesta degli avvocati di parte civile di riconoscere nel processo la responsabilità civile del Ministero della Difesa di cui è un dipendente il carabiniere imputato di omicidio volontario pluriaggravato, anche se quella maledetta sera era fuori servizio. La prossima udienza fissata per il 14 novembre.