“Acquistando questo profumo state dando rispetto a mio padre. Voi avete ricevuto rispetto da mio padre frutto di quello che il mio papà ha seminato. Voi siete una prova evidente. Voi siete il popolo, la bocca della verità”.
Il piglio è deciso, lo sguardo è penetrante, la postura è ferma. Parla attraverso il suo seguitissimo canale Tiktok Nunzia Giuliano, giovane figlia del boss del rione Forcella Carmine, scomparso all’età di 52 anni nel 2004 per una malattia e di Amalia Stolder – sorella del boss Raffaele Stolder – deceduta nel 2011.
Carmine Giuliano ha ‘governato’ con i fratelli e in particolare con Luigi detto Lovigino per almeno due decenni il rione di Forcella, un dedalo di viuzze nel cuore del centro storico di Napoli, da sempre fortezza inespugnabile di tutta la famiglia-clan Giuliano.
Una dynasty giunta alla sua quinta generazione che costituì sul finire degli anni Settanta un cartello-alleanza tra clan diversi denominato ‘Nuova Famiglia’ che si contrappose in una sanguinosa guerra di camorra alla Nco di Raffaele Cutolo, lasciando sul selciato migliaia di morti tra queste molte vittime innocenti e servitori dello Stato.
Carmine Giuliano soprannominato ‘ ‘O lione’, diventò noto a metà degli anni ’80 per la sua amicizia con Diego Armando Maradona, il Pibe de oro della squadra del Napoli. Il numero 10 era di casa dai Giuliano, partecipava a feste e matrimoni.
Spesso era ospite nelle lussuosissime abitazioni in via Forcella e via Giudecca dove la famiglia Giuliano viveva. In particolare fece il giro del mondo una foto che ritraeva Maradona in compagnia dei boss Carmine e Raffaele Giuliano dentro una vasca a forma di conchiglia mentre brindavano con champagne. L’abitazione era quella di Luigi Giuliano, il capoclan, il boss dagli occhi di ghiaccio che all’epoca era in carcere. In quella dimora ci abitava momentaneamente proprio il fratello Carmine che era latitante.
E da quel soprannome ‘O lione‘ sua figlia Nunzia Giuliano – star di Tiktok, i suoi video totalizzano migliaia di visualizzazioni e centinaia di commenti -, è ripartita ‘inventandosi’ legittimamente una linea di profumi ispirata proprio al suo papà denominata ‘ ‘O Liò’ extrait de parfum. Una confezione elegante – la scatola è blu dove è raffigurato in oro un leone con una corona e la firma “di Nunzia Giuliano” dentro c’è la preziosa bottiglia stilizzata sempre con leone, corona e firma.
La nipote di Lovigino è brava, conosce le regole del marketing e dimostra di essere una esperta e competente tiktoker.
Nei mesi il suo canale è divenuto molto seguito, si tratta di una giovane donna con un cognome e una parentela ‘pesante’ che non rinnega la storia della sua famiglia anzi la racconta a modo suo rappresentando il suo papà alla stregua di un romantico Robin Hood difensore del ‘popolo’. Del resto il comodo principio che le responsabilità dei genitori non ricadono sui figli sembra dotare di una immunità anagrafica ma almeno ci si potrebbe dissociare pubblicamente.
Diversi sono i video-spot confezionati per vendere la linea di profumi, il suo neo brand è evocativo di suo padre Carmine Giuliano e spesso compaiono in altri video collegati proprio le foto di ‘O lione’. Tanti i commenti malinconici e ancora di ossequio al potere dei Giuliano : “Tuo padre ci manca, una grande persona”, “Tuo padre ha amato e difeso il rione Forcella”, “’o Lione non è mai andato via da questi vicoli”, “Carmine ha difeso e voluto bene la povera gente”, “Con lui c’era la pace, il rispetto e l’onore”.
Il successo della linea ‘O Liò’ extrait de parfum ha colto di sorpresa la stessa Nunzia che in un video di promozione rilancia : “Acquistando questo profumo state dando rispetto a mio padre. Voi avete ricevuto rispetto da mio padre frutto di quello che il mio papà ha seminato. Voi siete una prova evidente. Voi siete il popolo, la bocca della verità”.
Sta di fatto che complice il periodo delle festività e l’efficacia promozione, le confezioni sono andate a ruba. A curare vendite, ordini e spedizioni ci pensa la stessa Nunzia invitando gli interessati a comunicazioni rigorosamente in privato.
I clienti non sono solo del rione Forcella oppure di Napoli ma spedizioni sono state inviate anche a Verona, Palermo e altre città italiane. I feedback sembrano positivi, insomma, un’iniziativa che sembra – attraverso i video di parte ed i commenti pubblicati – destinata nel trasformarsi in un vero e proprio business.
Le confezioni del profumo ‘O Liò’ extrait de parfum sono spesso nelle foto e video pubblicati associate alle cravatte Marinella chissà se la maison partenopea ne sia stata informata.
Che dire? A Napoli a volte – quasi sempre – si perde il confine tra il bene e il male e spesso si sprofonda nello scuorno. Si parla del boss Carmine Giuliano, di uno dei clan più sanguinari di Napoli, di un cognome maledetto che ancora oggi fa paura e annuncia sciagure.
Ora c’è anche il profumo, una fragranza che odora di morte, Napoli non merita tutto questo.
Arnaldo Capezzuto