Dolore, rabbia, incredulità per la morte tragica di Chiara Jaconis, 30 anni, padovana, in visita a Napoli e mentre si concedeva con il compagno l’ultima passeggiata nei vicoli dei Quartieri Spagnoli per recarsi all’aeroporto di Capodichino ha trovato domenica pomeriggio la morte: centrata da una statuina alla testa forse lanciata da due bambini.

La corsa all’ospedale e poi dopo 48 ore durante le quali le equipe dell’Ospedale del Mare di neurochirurgia hanno fatto l’impossibile per salvarla non ce l’ha fatta. I Quartieri Spagnoli sono a lutto. Una fiaccolata silenziosa ha attraversato i vicoli e le viuzze dell’antico quartiere. Un silenzio irreale per ricordare la giovane manager nell’alta moda che amava la metropoli all’ombra del Vesuvio.

Alla manifestazione è intervenuto il papà e i familiari della giovane. Commozione e grande affetto per Gianfranco Jaconis, i papà di Chiara come ha ripetuto da calabrese trapiantato a Padova aveva grossi pregiudizi sulla città, invece, di fronte all’impegno commovente dei medici dell’Ospedale del Mare di salvare Chiara, all’affetto e all’amore e solidarietà espressa in questa enorme disgrazia dalla gente di Napoli ha cambiato, mutato il suo pensiero e tra le lacrime ha ringraziato tutti.

E nel luogo dove è accaduto l’incidente sono stati depositati dei fiori e un messaggio : “Scusaci Chiara”. Un luogo che è già diventato un santuario laico nel nome di Chiara, l’angelo dei Quartieri Spagnoli.

Un’ammissione di colpa collettiva per quella giovane adesso figlia di Napoli. All’incrocio tra via Santa Teresella degli Spagnoli e a Sant’Anna di Palazzo è avvenuto il dramma come si può vedere da un filmato catturato dalle telecamere di un B&B. Una morte atroce e assurda “poteva capitare a chiunque, anche a uno dei nostri figli” dicono tra le lacrime i residenti.