Dopo tre notti trascorse nel carcere di Poggioreale Emmanuele Frezza, il 26enne che sabato pomeriggio sferrò un pugno al deputato dei Verdi è stato messo in libertà. L’uomo è stato arrestato dalla polizia per lesioni e resistenza a Pubblico Ufficiale per aver aggredito anche un medico del 118 accorso in via Sant’Arcangelo a Baiano a seguito di un malore dello stesso 26enne dopo un alterco con il deputato Francesco Emilio Borrelli che ha denunciato nel corso di un sopralluogo con la sua scorta il fenomeno della sosta abusiva gestita, questa la sua accusa, da persone vicini ai clan e proprietari del parcheggio ‘Spaccanapoli’ con pochi posti auto. Il trucco è disporre le auto in strada, sui marciapiedi, nei vicoli adiacenti la zona del rione Forcella e far pagare la sosta come se si trattasse di un garage.

Un giochetto molto diffuso a Napoli, insomma, una evoluzione del vecchio parcheggiatore abusivo. Questo accade anche per il cambio del regolamento dei vigili del Fuoco che hanno concesso il nullaosta anche per spazi ad uso garage più piccoli dei prescritti 300 metri quadri. Emmanuele Frezza – assistito dagli avvocati Bernardo Scarfò e Annamaria Trivoluzzi – è comparso dinanzi al giudice per la convalida. Al termine dell’udienza, il giudice ha ritenuto non sussistenti le esigenze cautelari ed ha disposto la scarcerazione del 26enne, che resta indagato a piede libero. In quelle fasi concitate furono denunciate altre 4 persone.

Mentre Borrelli era in diretta social per “testimoniare l’appropriazione di un’intera strada da parte di una rimessa auto per la sosta dei loro clienti”, alcune persone, dopo averlo riconosciuto, sono scese in strada ed hanno accerchiato il parlamentare, colpendolo al viso e rompendogli gli occhiali. Sono stati percossi anche i due agenti della scorta che lo accompagnavano. In un video girato da alcuni residenti e inviato al deputato, si vede una donna aggredirlo alle spalle, mettendogli le mani al collo. E il deputato ha fatto sapere che la sua battaglia di civiltà non si fermerà.

“Andremo avanti senza paura fino a quando quelle strade non saranno liberate dall’oppressione dei clan. Le nuove denunce che stanno arrivando, insieme al video dell’aggressione che abbiamo ricevuto, sono il segno che il muro di omertà si sta sgretolando e che i residenti sono stanchi di subire la violenza e l’arroganza dei camorristi e chiedono una maggiore presenza dello Stato per essere liberati e per tornare a vivere serenamente. Senza paura di parcheggiare nel posto sbagliato, di chiedere il rispetto delle regole, neanche di un semplice sguardo di troppo che potrebbe scatenare la furia dei delinquenti”, ha commentato Borrelli.

“Quanto accaduto ieri in quel quartiere – ha aggiunto – non deve in alcun modo essere sottovalutato e travalica la mia esperienza personale. In troppe strade di Napoli la camorra cerca di imporre la sua legge e i cittadini restano letteralmente in ostaggio. Bisogna intervenire in modo massiccio e incessante per estirpare questo male dai nostri quartieri dando un segnale forte della presenza dello Stato che non arretra di fronte alla criminalità. Voglio ringraziare, infine, le tantissime persone che in queste ore stanno testimoniando la loro solidarietà nei miei confronti con telefonate e messaggi”, conclude Borrelli.