Falsi incidenti per quattro milioni di euro. Una vera industria che produce ‘sinistri’ inventati di sana pianta. Una truffa colossale con medici compiacenti, avvocati intrallazzatori, falsi testimoni e procacciatori d’affari su un totale di 504 indagati. Sono i numeri dell’inchiesta sulle truffe alle compagnie assicurative coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Aversa (Caserta) e del Nas di Napoli.
Sono state notificate numerose misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e colpiscono 23 persone di cui 22 finiti agli arresti domiciliari e un obbligo di firma.

La Procura aveva chiesto inizialmente 54 misure cautelari ma dopo gli interrogatori del gip eseguiti sulla base delle nuove norme sono stati emessi 23 provvedimenti cautelari. A 17 indagati è stata anche contestata l’associazione a delinquere finalizzata alle truffe.
Le indagini hanno avuto inizio nel 2019 e sono proseguite fino al 2024.La base operativa dell’organizzazione era a Casal di Principe dove operava un falso fisioterapista con annesso studio attrezzato.

I Nas dei carabinieri hanno scoperto e sequestrato altri tre centri diagnostici tra Caserta e Napoli dove venivano attestate false lesioni e falsi trattamenti terapeutici per raggirare le assicurazioni.
Anche in due ospedali, quello di Maddaloni e quello di Marcianise, dove c’erano medici compiacenti, andavano a farsi refertare false vittime di incidenti che non avevano neppure le lesioni pregresse.