Quando il 5 novembre il Consiglio regionale della Campania approvò la legge per il terzo mandato cioè il recepimento della direttiva Ue che in pratica spalancava a Vincenzo De Luca la strada per la terza candidatura, il capogruppo Pd, il potente Mario Casillo con petto in fuori dallo scranno pronunciò parole attente che suonavano come una investitura per De Luca e che prima dell’appartenenza al partito s’indossa la maglietta istituzionale della Regione Campania.
Insomma, inutile che i vertici nazionali del Partito democratico ci provano, Vincenzo De Luca resta il nostro candidato presidente e leader. Sono trascorsi quasi due mesi e sembra che lo scenario sia totalmente cambiato. Sulla legge approvata in Regione, il Governo per ora ha inviato formale richiesta di chiarimento e a breve pare voglia impugnarla perchè in contrasto con l’articolo 122 della Carta Costituzionale. L’esecutivo presieduto da Giorgia Meloni presenterà ricorso prima dello scadere dei 60 giorni entro e non oltre il 10 gennaio 2025 per bloccare il De Luca-ter.

Qualcuno sussurra che dietro l’accelerata del Governo, ci sia lo zampino di Elly Schlein disposta a tutto pur di mettere lo sgambetto all’ex sceriffo di Salerno, ritenuto a capo di un sistema clientelare e di potere. Nella fortezza monolitica deluchiana cominciano ad aprirsi piccole lesioni. L’azione di pressione da parte del Nazareno è fortissima, si cerca con una strategia a testuggine di disarticolare il sistema De Luca.
La battaglia è cominciata sul fronte Casertano con il ‘no’ al tesseramento di Gennaro Oliviero, potente presidente del consiglio regionale e altre sette pesi massimi del consenso in Terra di lavoro e poi con Salerno. Ma il ‘lavoro sporco’ si sta concentrando su Napoli. Nel mirino ci sono : lo stesso Mario Casillo, mister 40mila preferenze, e l’eurodeputato Lello Topo. Sono loro i veri motori del consenso di De Luca, i portatori d’acqua con i loro collegamenti sui territori.
A capo di poderose correnti in stile del doroteismo controllano amministratori, dirigenti pubblici, imprenditori. Riescono a indirizzare e spostare migliaia di voti con una rete sui territori robusta e collaudata. La benzina resta sempre la stessa: scambi, piaceri, segnalazioni. Non è un caso se l’ultima legge di bilancio regionale ha distribuito milioni di euro a pioggia in sagre, ristrutturazioni di chiese, feste, sostegno ad associazioni, fondazioni, eventi.
Se prima, però, il fronte era compatto adesso non è più cosi. Piccoli, impercettibili segnali cominciano a dare precise indicazioni del futuro prossimo che si potrà scrivere in Campania. Perciò sono ancora più rilevanti le parole pronunciate da Mario Casillo, sabato scorso, in occasione del brindisi presso il circolo Pd del quartiere Vomero a Napoli. Il riservatissimo capogruppo del Pd in Regione ha lanciato un alert per De Luca: “Il cadidato dev’esse del Pd e partendo dal territorio. Basta imposizioni dall’alto. Giusto che questo territorio sia in grado di esprimere un candidato che possa governare come De Luca o meglio di De Luca”