Notte di fuoco per il tradizionale cippo di San’Antonio a Napoli. Come sempre, le diverse paranze di guaglioni si sono affrontate. Dal Rione Sanità a Forcella passando per i Quartieri Spagnoli, Pallonetto di Santa Lucia e piazza Mercato.
La ‘sfida’ comincia qualche settimana prima con la raccolta di legno, alberi di Natale, pedane, parti di mobili, che vengono occultate in luoghi segreti. Si pensi che solo la Questura di Napoli nel solo mese di dicembre/gennaio ha sequestrato 30 tonnellate. Lo scopo è dar vita al ‘Fuocarazzo’.

È chiaro che questa tradizione è del tutto illegale. In campo ci sono i vari gruppi di giovinastri per lo più bande dei diversi quartieri che competono con il proprio territorio d’appartenenza. Sfide che acquistano ben altri significati.
Puntualmente l’indomani c’è un vero e proprio bollettino di guerra come è accaduto la notte scors. Ci sono stati roghi a Salvator Rosa, alla Sanità e al corso Garibaldi che hanno costretto le unità dei vigili del fuoco a provvidenziali interventi di spegnimento. Anni addietro addirittura il fuoco del cippo ha innescato incendi ad abitazioni. Le cose sono ben presto degenerate nel corso della notte con ragazzini che hanno tentato di tenere lontane le forze dell’ordine con le sassaiole, infatti, un vetro di un finestrino di una gazella dei carabinieri è stata centrata da una pietra andando in mille frantumi.

“Si sono registrati – racconta il deputato Francesco Emilio Borrelli – diversi roghi ed incidenti in tanti punti della città. Quarteri Spagnoli, Forcella, Sanità, Salvator Rosa, Mergellina, Corso Garibaldi. Nel Rione Sanità, a Piazza San Gaetano, oltre 100 ragazzi hanno appiccato il fuoco ad un cippo alto almeno 4 metri. Le bande hanno voluto mettere in chiaro il loro potere sfidando le Istituzioni a colpi di sassi e lanci di bottiglie di vetro e bombe carta. Infatti diverse sassaiole contro i Vigili del Fuoco e le forze dell’ordine sono avvenute proprio alla Sanità, a Chaia alla Torretta, a via Salvator Rosa”. “E’ stata una sconfitta delle Istituzioni”- dichiara l’esponente di alleanza Verdi-Sinistra. che nel corso della nottata, su segnalazione dei cittadini, ha denunciato pubblicamente quel che stava accadendo e si è recato sui luoghi delle devastazioni e guerriglie urbane”.
“È la morte dello Stato che consegna le chiavi della città ai delinquenti. Le forze dell’ordine, che comunque ringraziamo, hanno fatto quel che hanno potuto ma la verità è che sono in sotto numero mentre c’è sovrabbondanza di teppisti e giovani criminali e fermarli tutti attualmente è impossibile. Dall’altra parte c’è evidentemente un certo timore nell’affrontare queste bande trattandosi soprattutto di minorenni. Quindi la situazione è questa: servono nuovi agenti sul territorio e un cambio di paradigma, se non si è determinati molto presto non sarà più possibile porvi rimedio. La questione poi non deve limitarsi alla notte del cippo ma occorre fare un lungo e profondo lavoro per smantellare la cultura criminale che porta troppi giovani a seguire la strada dell’illegalità. Lo Stato mostri la sua presenza investendo anche sulla prevenzione parola che sembra essere scomparsa dal vocabolario del governo.” – conclude Borrelli -.