Aggredito, sabato pomeriggio, nel treno della Cumana e poi in stazione a Montesanto. Vittima il regista e attivista palestinese Omar Suleiman e conosciutissimo per aver gestito per oltre 40 il Caffè Arabo in Piazza Bellini.
Erano da poco trascorse le ore 16 di sabato pomeriggio Omar Suleiman non è solo in treno ma insieme alla compagna e altri amici, tutti indossavano la kefiah. Improvvisamente un 35enne straniere ha fatto partire l’inno d’Israele dal cellulare. Comincia a guardare con insistenza e lancia contro Omar ed i suoi amici un pacchetto di sigarette vuoto.
Giunti alla stazione di Montesanto, il 35enne appostato dietro la banchina arriva alle spalle e prova a spingere Omar Suleiman e riesce a strappare solo le borse della spesa grazie all’intervento provvidenziale della compagna di Suleiman. Nello scappare il 35enne rivolto al gruppetto fa il segno della gola tagliata. Ciò colpisce della vicenda che nonostante la folla che ha assistito nessuno è intervenuto.
Sulla vicenda è intervenuta l’Amministrazione Comunale di Napoli che in una nota ha espresso : “la più ferma condanna nei confronti della vile aggressione a sfondo razziale denunciata dal regista e attivista palestinese Omar Suleiman, avvenuta nei giorni scorsi”. “Questo atto di violenza, motivato dall’odio e dal pregiudizio, è un’offesa ai valori di convivenza pacifica, rispetto e tolleranza che Napoli, città aperta e multiculturale, da sempre promuove”. “Al regista e attivista va la totale e convinta solidarietà di tutta l’Amministrazione che confida come sempre nelle Forze dell’Ordine e nella Magistratura affinché vengano individuati e puniti i responsabili di questo gesto inqualificabile. Napoli è e rimarrà un luogo di accoglienza e dialogo, dove la diversità è considerata una ricchezza e non una minaccia”.
Vicinanza e solidarietà espressa anche da Jamal Qaddorah, responsabile degli immigrati per la Cgil che ha commentato: “Episodio molto grave”.