Lo avevano cacciato in malo modo. Addirittura dubitando che i suoi titoli di studio fossero falsi. Un vero e proprio agguato con nel mirino Luigi Maiello, comandante della polizia municipale di Pomigliano d’Arco. Una guerra per eliminare burocraticamente un servitore delle istituzioni che con bravura, tenacia e competenza negli anni ha svelato il ‘sistema’ illegale ossia gli affari che si sviluppano all’ombra dell’edilizia. Solo apparentemente legittimi.
Scavando, scavano, inchiesta dopo inchiesta Maiello è riuscito a far emergere il grande clan formato da imprenditori, finanza, politica e camorra. Poteri che vanno a braccetto e fanno affari. La defenestrazione di Miaello è coincisa con l’elezione della nuova amministrazione comunale. Forse proprio il primo atto del nuovo sindaco è stato quello di fare fuori Maiello. E ieri il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha annullato la decisione di decadenza dall’impiego del Comune di Pomigliano d’Arco (Napoli) proprio nei confronti dell’ex comandante della Polizia Municipale, Luigi Maiello, accogliendo il ricorso presentato da quest’ultimo.

I giudici hanno ritenuto che le motivazioni addotte dal Comune non fossero adeguate per giustificare la decadenza, sottolineando che non potevano essere considerate valide per invalidare una serie di incarichi dirigenziali che non erano mai stati oggetto di contestazione. Inoltre, il Tar ha evidenziato come la decisione fosse stata presa senza un’istruttoria adeguata e completa, che invece sarebbe stata necessaria per una corretta valutazione.
Il provvedimento di decadenza era stato emesso nell’aprile dell’anno scorso, quando Maiello ricopriva un incarico dirigenziale nel settore “Servizi al cittadino, cerimoniale e datore di lavoro”. Tale incarico era stato assegnato a seguito della revoca, avvenuta a gennaio dello stesso anno, dell’incarico di comandante della Polizia Municipale, ruolo che Maiello ricopriva fino a quel momento. Il primo cittadino Raffaele Russo ha già annunciato che analizzate le motivazioni della decisione del Tar, come amministrazione comunale si rivolgerà al Consiglio di Stato.
Sulla vicenda già oggetto di un’interrogazione parlamentare è intervenuto il deputato Francesco Emilio Borrelli di Alleanza Verdi-Sinistra che ha detto: “La vicenda dovrebbe suscitare riflessione di un sindaco, che ha negato addirittura l’esistenza della camorra a Pomigliano. Proprio Maiello, aveva invece combattuto i clan in altre città, come Afragola”. Borrelli ha concluso sottolineando che, pur essendo la situazione chiara, ci sono ancora resistenze a fare luce su quanto accaduto.