Sono state identificate le vittime del crollo della funivia del Monte Faito. Si tratta di Graeme Derek Winn e la consorte Elaine Margaret, di 64 e 57 anni, erano in vacanza in costiera sorrentina, da sempre meta privilegiata per i turisti del Regno Unito. Le altre vittime sono il 59enne italiano Carmine Parlato, operatore dell’Eav presente nella cabina e la 24enne turista araba israeliana Janan Suliman. Il fratello di Janan, Thaeb, 23 anni, è l’unico sopravvissuto, ricoverato in condizioni critiche nell’ospedale del Mare di Napoli.
“Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare. Evidentemente però qualcosa non ha funzionato, non sappiamo ancora cosa: se un evento eccezionale non previsto oppure un errore umani. Lo scopriranno gli inquirenti” ha spiegato Umberto De Gregorio, presidente dell’Eav.
“Anche se ritengo di non avere alcuna responsabilità, sono sotto shock. Conoscevo molto bene una delle quattro vittime, il nostro dipendente Carmine. La moglie è affranta” – continua -.

“Non conosciamo ancora le cause della tragedia, ma daremo massima collaborazione a chi sta indagando” – continua Umberto De Gregorio – Al momento non riusciamo a spiegarci come sia potuto succedere”.
“Il nostro direttore di esercizio – un giovane ingegnere di grande livello culturale, professionale, umano – ha posto in essere tutto quello che doveva. Prima di inaugurare la funivia ci sono stati tre mesi di collaudi e poi i controlli sono stati ripetuti ogni mattina. Le funi sono state sottoposte a radiografia” ha aggiunto.
“Posso anticiparvi che istituiremo una commissione d’indagine interna, assumendo le migliori professionalità esterne. Collaboreremo in tutti i modi possibili – come è ovvio, come è giusto e come abbiamo sempre fatto – con la Procura della Repubblica. Pur consapevoli che le risposte non arriveranno in tempi brevi, saremo rigorosi nell’accertare la verità di questa drammatica vicenda” ha concluso il presidente di Eav.