Un caso internazionale l’arresto della giornalista Cecilia Sala, 29 anni, da parte della polizia iraniana. Nei confronti della cronista non sono state formulate ancora accuse. Privata della libertà senza un perché.
Un fatto gravissimo che oltre alle autorità italiane ha fatto muovere quelle americane che ritengono il fermo della 29enne un atto di ritorsione dell’arresto a Malpensa il 16 dicembre su segnalazione di Washington di Mohammed Abedini Najafabadi, 38 anni, cittadino iraniano accusato di trafficare in tecnologia e quindi aggirare l’embargo che coinvolge l’Iran. L’uomo è detenuto nel carcere di Opera.
Gli Usa hanno formalizzato la loro richiesta di estradizione con l’accusa di terrorismo. Nel mirino sono finiti droni militari e l’attivismo nel sostenere gruppi terroristi e milizie filo iraniane.
Un portavoce del Dipartimento di Stato americano, denuncia che “il regime iraniano continua a detenere ingiustamente i cittadini di molti altri Paesi, spesso per utilizzarli come leva politica”.
Insomma, l’arresto di Cecilia Sala potrebbe essere la pedina di scambio per ottenere il rilascio del 38enne e così impedire l’estradizione in USA.