Emanuele Durante appena 20 anni, trucidato in un agguato in via Santa Teresa degli Scalzi a Napoli, lo scorso 15 marzo alle 18 e 30, non potrà avere i funerali pubblici. La decisione è stata adottata dal questore di Napoli, Maurizio Agricola, il motivo è da rintracciare in possibili problemi di ordine pubblico. La scelta di vietare i funerali è stata supportata dagli approfondimenti effettuati in prefettura durante l’ultimo comitato presieduto dal prefetto Michele Di Bari. Sul fronte investigativo dopo aver acquisito tutti i filmati delle telecamere si lavora su varie ipotesi. La più scandagliata riguarda lo scontro tra bande giovanili, le paranze, e in particolare quelle legate al Rione Sanità, Piazza Mercato e Rione Forcella. Emanuele Durante dopo una serie di errori era in procinto di cominciare un percorso di rieducazione e di formazione. Un supporto e un aiuto che non è mai mancato nella sua vita. Non casualmente Vincenzo, il papà del giovane, aveva avuto un colloquio con don Luigi Merola, ex parroco di Forcella e animatore della Fondazione de ‘La Voce delle Creature’, per tentare di inserire Emanuele in uno dei programmi di recupero dei giovani organizzati dalla Fondazione. Una vita difficile, complicata quella del 20enne già in età adolescenziale erano intervenuti anche gli assistenti sociali.
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