Dal passato che non passa torna più forte di prima un imprenditore che agli inizi degli anni Novanta fu il protagonista assoluto della prima privatizzazione del servizio della nettezza urbana a Napoli. L’imprenditore Angelo Marrazzo con assessore socialista al Comune di Napoli Antonio Cigliano – siamo negli anni Novanta – si accapparrò un appalto suddiviso in lotti del centro storico della città.
Il Comune di Napoli con la sua organizzazione interna non riusciva a svolgere un servizio efficiente. Si decise per la privatizzazione che divenne occasione per i partiti e amministratori famelici di incassare denaro ossia mazzette. Lo scandalo scoppiò con la notte delle manette dove politici, amministratori funzionari comunali e imprenditori finirono in manette.
A distanza di oltre 30 anni uno dei protagonisti assoluti di quelle vicende è finito un’altra volta nei guai. Angelo Marrazzo, fratello dell’ex consigliere regionale Nicola è finito ai domiciliari. Le accuse sono di estorsione e concorrenza sleale con metodo mafioso. L’inchiesta punta nel far luce nel settore del trasporto dei rifiuti speciali tra Ischia e Napoli.
L’attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e diretta dalla Procura della Repubblica è giunta nella notifica da parte della polizia di una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti dell’imprenditore con svariati interessi ritenuto gravemente indiziato dei reati di estorsione e concorrenza illecita aggravati dal metodo mafioso.
Alle operazioni ha partecipato la sezione Investigativa di Napoli del Servizio centrale operativo della polizia di Stato e dal commissariato di Ischia, su disposizione del gip del Tribunale di Napoli. Marrazzo – è indagato e quindi è da considerarsi innocente fino al terzo grado di giustizia – è indicato dagli inquirenti come il vero gestore di una società attiva nel trasporto marittimo di rifiuti speciali.
L’imprenditore avrebbe imposto, con minacce e pressioni, l’utilizzo esclusivo dei traghetti della propria compagnia a un imprenditore concorrente. Le intimidazioni avrebbero incluso la minaccia di sequestro dei camion e l’applicazione di sanzioni amministrative, così da impedire l’attività economica del denunciante.
Il refrain era : “O viaggi con noi, oppure ti faccio sequestrare i camion con i rifiuti. A Ischia comando io”. Angelo Marrazzo secondo le accuse avrebbe utilizzato anche la forza di intimidazione mafiosa, presentandosi come referente del clan Moccia sull’isola di Ischia.
È scattato anche il sequestro preventivo della Giuseppina I e della Don Angeli, due motonavi, ritenute strumenti fondamentali per l’attuazione delle condotte illecite.
Il provvedimento è stato avallato dal Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, è stato emesso in fase di indagini preliminari.