Dolore, sgomento e tanta tanta tristezza per la scomparsa di Fabio Postiglione, 44enne giornalista del Corriere della Sera,deceduto la scorsa notte in un tragico incidente sulla tangenziale est di Milano.
Il cronista stava tornando dalla redazione del Corriere della Sera per raggiungere la sua casa di Cernusco sul Naviglio ed era in moto sulla tangenziale quando poco dopo la mezzanotte di mercoledì 29 gennaio, si è schiantato contro il guard rail all’altezza di Cologno Monzese sud.
Un Van guidato da un turista moldavo è entrato in collisione (la dinamica precisa non è stata ancora ricostruita) con il mezzo a due ruote guidato da Postiglione. L’uomo si è subito fermato e prestato soccorso, risultato negativo agli alcol testa ora è indagato per omicidio stradale.
Nonostante l’intervento dell’equipe del 118 e la corsa al pronto soccorso dell’ospedale San Raffele purtroppo per Fabio non c’è stato nulla da fare.
La Procura ha disposto l’autopsia, mentre sono state poste sotto sequestro e acquisite le immagini delle telecamere.
Lascia la moglie Valentina Trifiletti, giornalista di Mediaset. Dicevamo grande dolore l’improvvisa scomparsa di Fabio Postiglione, un giovane cronista che davvero ha consumato le scarpe per affermarsi, per realizzare il suo sogno: quello di fare da grande il giornalista.
Tanti i messaggi di cordoglio giungi alla redazione del Corriere della Sera tra i quali quelli del Presidente del Senato e della Camera ma anche e soprattutto di gente semplice che aveva incontrato sulla propria strada Fabio.
A Napoli nel corso della seduta del Consiglio comunale di Napoli è stato il sindaco Gaetano Manfredi a ricordarlo. Un minuto di cordoglio, poi parole che lo avrebbero reso orgoglioso: “Fabio aveva portato a Milano la sua napoletanità, il suo enorme impegno per il lavoro che è tipico dei partenopei. D’accordo con la famiglia, lo ricorderemo nel modo più opportuno”.