La ‘Terra dei fuochi’ non è stata una invenzione oppure un eccesso di allarmismo. La ‘Terra dei fuochi’ esiste. La Corte di Strasburgo ha stabilito che l’Italia deve introdurre, senza indugio misure generali in grado di affrontare in modo adeguato il fenomeno dell’inquinamento. Le autorità italiane mettono a rischio la vita degli abitanti, l’area campana coinvolta nei decenni scorsi nell’interramento di rifiuti tossici.
È il duro j’accuse dei giudici. Insomma, uno Stato ha il dovere di proteggere i suoi abitanti. Un pronunciamento che fa giustizia di residenti, associazioni, comitati, amministratori, parroci, medici che da decine e decine di anni denunciano lo scempio ambientale e l’inquinamento che in alcuni comune dell’hinterland di Napoli e Caserta ha superato tutti i record negativi. In particolare il pronunciamento di Strasburgo punta sui luoghi della cosiddetta Terra dei Fuochi. La Corte ha riconosciuto un rischio per la vita “sufficientemente grave, reale e accertabile”, che può essere qualificato come “imminente”. “Data l’ampiezza, la complessità e la gravità della situazione, era necessaria una strategia di comunicazione completa e accessibile, per informare il pubblico in modo proattivo sui rischi potenziali o reali per la salute e sulle azioni intraprese per gestire tali rischi” – tra l’altro scrivono i componenti della Corte che così con un atto di sentenza ha risposto al ricorso di 41 persone e 5 tra associazioni e comitati.

In un post molto amaro don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano si è cosi sfogato : “Quante calunnie abbiamo dovuto subire; quante minacce; quante derisioni; quante offese; quante illazioni… I negazionisti, ignavi, collusi, corrotti, ci infangavano… Siamo andati avanti. Convinti. Vedevamo con i nostri occhi lo scempio delle nostre terre e delle nostre vite. Grazie a tutti i volontari… grazie ai medici per l’ambiente… grazie alle Chiese campane con i loro vescovi e i loro preti… grazie al quotidiano ‘Avvenire’ e a tutti i giornalisti onesti che ci sono stati accanto…”.
“Un ricordo commosso va ai nostri morti di cancro. Ai miei fratelli Giovanni e Francuccio. A mia cognata Giuseppina e a mio nipote Severino. Ai tanti, tanti bambini, ragazzi, giovani genitori che il cancro ha dilaniato e ucciso. Un ricordo particolare per il compianto magistrato Federico Bisceglia. A tutti voi che con noi avete lottato, sofferto, ingoiato lacrime e amarezze, un abbraccio grande quanto il sole”.
Il prete da anni impegnato in prima linea, insieme, ai familiari delle vittime dell’inquinamento e dei rifiuti tossici ha completato il suo intervento pubblicando anche una foto che lo ritrae insieme alle mamme dei bimbi scomparsi per malattie legate alla Terra dei Fuochi.