Il piccolo Pietro di appena 9 mesi è in condizioni disperate. Le sue condizioni sono stazionarie ma disperate, con danni cerebrali gravissimi: la sua vita è appesa a un flebile filo di speranza.
I medici dell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli hanno certificato che le fratture su corpo del piccolo risalgono a settimane precedenti. L’inchiesta della Procura va avanti anzi ha assunto anche la guida delle comunicazioni del Santobono rispetto alle condizioni di salute del bambino. Al centro delle indagini soprattutto le gravi lesioni cerebrali.
Non convincono le dichiarazioni della madre e del suo attuale compagno con il quale il piccolo sarebbe rimasto solo in casa per un’ora e cioè giovedì scorso: un tempo su cui si concentra l’attenzione degli investigatori. Nella caserma dei carabinieri di Vibonati, nel Salernitano, si è svolta una nuova serie di interrogatori disposti dalla Procura della Repubblica di Lagonegro, nell’ambito dell’inchiesta che sta cercando di chiarire le circostanze che hanno condotto al ricovero in coma di un bimbo di appena nove mesi, residente a Villammare. Tra le persone ascoltate figura anche la madre del piccolo, già sentita nei giorni scorsi a Napoli, dove è ricoverato il figlio.
La donna è stata nuovamente convocata come persona informata sui fatti, per approfondire alcune dichiarazioni ritenute dagli inquirenti contraddittorie. Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Sapri e coordinate dal procuratore di Lagonegro, fanno emergere un quadro familiare che appare, ad oggi, particolarmente complesso.
Dalle risultanze emerse finora, le lesioni riscontrate sul corpo del bambino, fratture multiple a testa, femore, costole e collo, non sarebbero compatibili con un singolo episodio, ma farebbero pensare a traumi subiti in momenti diversi.Questo dato apre scenari inquietanti e complica l’attività investigativa, che procede con estrema cautela e riservatezza. Secondo quanto si apprende, l’intero impianto dell’inchiesta ruota attorno alla madre del bimbo ed al suo convivente. Al momento, il padre biologico risulta estraneo alla vicenda e non coinvolto in alcuna ipotesi di reato.