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Vederci chiaro sull’avviso emanato per l’assegnazione dell’incarico temporaneo di dirigente del Pronto soccorso dell’ospedale “Cardarelli” di Napoli, il più grande del Sud Italia. E’ l’obiettivo di un esposto inviato alla Magistratura dal direttivo della Cobas per il Pubblico impiego. Un bando che sembra un “vestito su misura” per una persona come denunciano quelli della Cobas.

II fatti. Con la nota n. 98 del 3 maggio 2012, il responsabile temporaneo del Pronto soccorso dell’ospedale “Cardarelli” (l’internista Vincenzo Piedimonte) rassegna le dimissioni, che vengono accolte dall’azienda con la delibera n.387 del 29 maggio 2012 che le rende operative dal 21 maggio 2012.

Temporaneamente, poi, viene affidato tale incarico ad un medico senza i requisiti specifici per dirigere il Pronto soccorso e così, con la delibera n. 371 viene accettato il trasferimento al “Cardarelli” di Fiorella Palladino, dirigente medico di Medicina interna di I livello in servizio nell’ospedale “San Paolo” e titolare presso tale nosocomio di una Struttura semplice dipartimentale.

Il “comando”, ovvero il trasferimento temporaneo (che di solito si motiva per aggiornamento professionale) e l’impegno economico, non sono a carico dell’ospedale di provenienza ma del “Cardarelli”. E così dal primo giugno la Palladino prende servizio presso l’ospedale “Cardarelli”, proprio nel giorno in cui l’azienda, con la delibera n. 411, bandisce l’avviso di concorso per “Incarico temporaneo di dirigente della struttura complessa del Pronto soccorso – Obi 1-Obi 2”.

Il bando della discordia

I requisiti per la partecipazione al bando sono apparentemente quelli richiesti dalla legge (essere titolari di Struttura semplice o di incarichi di alta specializzazione presso il Pronto soccorso) ma di fatto al bando può partecipare una sola persona: la Palladino. Infatti, tutti i medici operanti nel Pronto soccorso non sono titolari di alcuna struttura semplice del Pronto soccorso tranne la Palladino ed inoltre l’Azienda ospedaliera “Antonio Cardarelli”, senza alcuna valida motivazione, non ha conferito alcun incarico di alta specializzazione a tutti i suoi sanitari operanti nel Pronto soccorso: c’è una delibera che propone gli incarichi ma questi non sono stati mai assegnati. Ne consegue che tutti i sanitari che operano nel Pronto soccorso non hanno i requisiti minimi per poter partecipare all’avviso di selezione interna tranne il dirigente medico proveniente dall’ ospedale  “San Paolo” di Fuorigrotta.

La denuncia del Cobas

Il quale, a detta dei rappresentanti della Cobas, avrebbe già di fatto assunto la direzione del Pronto soccorso ed Obi 1 e 2 imponendo direttive organizzative e terapeutiche ancor prima che sia svolto il bando di selezione. Il malumore, dunque, serpeggia tra il personale sanitario operante da anni che si è visto negato l’incarico di alta specializzazione (a cui ha diritto) e proprio per questo motivo poi, è stato escluso da una selezione per dirigenza a cui ambiva.

Alla protesta della Cobas segue quella dei primari del “Cardarelli” che, in una nota scritta indirizzata ai vertici del “Cardarelli”, chiedono la sospensione del concorso per la nomina temporanea del dirigente del Pronto soccorso visti i “termini troppo restrittivi del bando”. Le domande che si pongono i primari sono due: perché il “Cardarelli” paga un dipendente di un’altra azienda “in comando”? E può, un dipendente in comando, diventare dirigente di una Struttura complessa? Vedremo cosa accadrà.

Alessandro Migliaccio

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