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Siamo a Napoli, nel quartiere di Chiaia, precisamente al viale Antonio Gramsci, strada parallela al lungomare Caracciolo, liberato solo dalle macchine, grazie alla “rivoluzione arancione” del  sindaco Luigi de Magistris. Per amore della verità, il viale Gramsci non è più il bel viale alberato di un tempo, curato nei dettagli, non è più una strada perfettamente asfaltata e neanche il luogo sicuro dove poter trascorre una serata, specie durante questa calda estate 2012.

In questa zona, a pochi passi dal mare, di verde ben curato ce ne davvero poco, quel poco di verde esistente cresce vicino alle fogne, fino quasi ad occluderle, come dichiara Michele, giovane studente di economia e commercio, mentre Rosaria, portatrice di handicap ci racconta le sue difficoltà a muoversi per il quartiere nonostante abbia la fortuna di essere accompagnata dalla sorella Carmela precisando che “la pessima cura dei marciapiedi di via Giordano Bruno costringe tante persone anziane a rimanere chiuse nelle proprie abitazioni, come se fossero recluse, e chi prova ad uscire, come la sottoscritta, lo fa a suo rischio e pericolo, come dimostrano le troppe cadute colpa la mancata manutenzione dei  marciapiede”.

All’ altezza del civico 24 del viale Gramsci, ci ricorda un combattivo Franco Moscovio, il Comune ha installato diversi contenitori per effettuare nel migliore dei modi possibili, la raccolta differenziata “io da onesto cittadino differenzio sempre i rifiuti ma quando mi reco a buttare i diversi sacchetti, mi trovo di fronte ad una piccola discarica a cielo aperto, di rifiuti di ogni genere.

Nei pressi di questi bidoni, vi è un tombino coperto alla buona e meglio, con un pezzo di legno e nonostante da tempo ho segnalato questa vicenda alle autorità competente nessuno ha avuto la cura, la bontà d’intervenire e ripristinare il tombino”. Antonello Minopoli, macellaio, spiega : “via Giordano Bruno è diventato un bivacco, con barboni che si sono posizionati nei pressi dell’ingresso dell’ Istituto Comprensivo Statale Giuseppe Fiorelli, dove ai primi di settembre tanti bambini del quartiere dovrebbero andare a scuola. I quattro clochard, che al momento vivono nei pressi dell’ingresso della scuola, sono soliti, dopo aver bevuto birra, vino ed altre sostanze alcoliche come liquori, andare in escandescenza, urlando a qualsiasi ora del giorno o della notte”.

Un racconto confermato da Maria, giovane mamma di un bimbo di 18 mesi, che rincara la dose: “alcuni giorni fa, mentre portava il mio bimbo a fare una passeggiata arrivati all’altezza di via Giordano Bruno, noto un barbone intento a defecare mentre un altro  beveva birra ed eruttava; di fronte a questo schifo, per non fargli respirare l’odore nauseabondo a mio figlio sono dovuta tornare a casa”.

Una domanda sorge spontanea : è possibile che nessuno abbia notato queste situazioni a limite di degrado? Eppure via Caracciolo e zone limitrofe, ombelico della città, sono abbandonate al degrado. E pensare che il prossimo 14 settembre, il lungomare ospiterà l’incontro di Coppa Davis tra l’Italia ed il Cile, un importante evento sportivo internazionale, che al solito distoglierà l’attenzione dei partenopei dai problemi che attanagliano la città.

Alle feste, farina e forca d’epoca borbonica il sindaco con la bandana sembra aver sostituito estemporanei spettacolini di piazza. Che città ospiterà la Coppa Davis ? Cosa mostreremo agli ospiti internazionali?  Dobbiamo solo sperare – ed è un auspicio – che nessun tifoso cileno, nessun appassionato di tennis fuori regione, vada a spasso per i tanti viale Gramsci che purtroppo affollano la nostra città.

Giuseppe Parente

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