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CHILOMETRI di strade interdette  al traffico veicolare. Controlli a tappeto all’esterno o in prossimità di bar e locali e negli altri punti di ritrovo dell’area a nord di Napoli. Check point, pattuglie, militari armati fino ai denti, traffico in tilt, cittadini terrorizzati. Non è Beirut o Kabul, ma quel che accade – ormai con cadenza giornaliera – nelle città di Melito, Arzano, Mugnano e Marano e nei quartieri più prossimi a Scampia, Chiaiano e Marianella. Nelle zone calde della “faida” tra “scissionisti” e “girati”.

Uno spiegamento di forze senza precedenti (centinaia le pattuglie impegnate nelle operazioni), supportate dalla presenza di elicotteri che sorvolano i territori per tutta la durata dei blitz. Operazioni altamente simboliche, insomma, per far sentire il fiato sul collo ai latitanti e rimarcare nel contempo la presenza dello Stato sul territorio.

Nel corso delle attività, che proseguiranno anche nelle prossime settimane, le forze di polizia hanno effettuato centinaia di controlli, identificazioni, ma anche perquisizioni nelle abitazioni di pregiudicati, camorristi e di affiliati ai vari clan.Controllo serrato del territorio

L’obiettivo numero uno, dopo la cattura di Rosario Guarino, detto “Joe Banana”, (foto accanto) è sempre lui: Mario Riccio (meglio conosciuto come Mariano), il golden boy della camorra napoletana inserito nella lista dei super ricercati d’Italia. Proprio lui, quel ragazzo di appena 21 anni figlio di un piccolo spacciatore affiliato ai Polverino, nipote di un ex dipendente del Comune di Marano e genero del boss scissionista Cesare Pagano.

Riccio – secondo gli inquirenti – sarebbe il capo dei “ribelli” che nei mesi scorsi avevano tentato l’assalto alla città roccaforte dei Polverino, clan fortemente indebolito dopo gli arresti eseguiti nei mesi scorsi, nel tentativo di accaparrarsi nuovi spazi di manovra.Un’ “impresa” di portata storica, quella tentata  da  Riccio  e  dai  suoi  gregari, che sarebbe poi sfociata – complice l’intervento di importanti famiglie e di nuove leve pronte a subentrare ai vecchi padrini – in una pax basata sulla spartizione di alcuni traffici.

Famiglie  di   spicco nel  panorama della camorra e personaggi della mala locale che – almeno secondo i rumors – sarebbero ritornati in gioco dopo anni di oblio.

Ferdinando Bocchetti

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