Riecheggiano nella mente immagini di sangue. Morte. Spaccio. Quartiere in cui vivere richiede coraggio e incoscienza, in cui è più facile indossare la paura, fingendo di non vedere e lasciarsi portare via dalla corrente malsana del delinquere che cercare di contrastare senza connivenze omertose, il sistema del malaffare. Eppure c’è chi non si allinea. Non ci sta. E ci prova, scommettendo sulla parte onesta e silenziosa, provando a stanarla dall’orticello. Perché insieme si può. E così, sempre più spesso, Scampia diventa palcoscenico differente da quello delle fiction televisive, che pesca a piene mani nell’immaginario collettivo nazionale dei luoghi comuni che ci contraddistinguono.
La IV edizione di “10, 100, 1000 Babbo Natale a Scampia” è stata un successo senza precedenti, ampiamente pubblicizzata la scorsa domenica con una “biciclettata” di Babbo Natale in giro per le vie del quartiere. La location, per il terzo anno consecutivo, è il Giardino di Melissa, un fazzoletto di terra strappato al degrado dai “Volontari Per Napoli Ri-puliamo Napoli” e intitolato alla memoria della studentessa saltata in aria per un gesto di un folle.
Una giornata calda e soleggiata fa da cornice alla manifestazione: i sorrisi sui volti delle persone accorse in massa; i gridolini dei bambini intrattenuti da “Real Animation”, tanti abbigliati da Babbo Natale. Ospite, per il secondo anno consecutivo, il primo cittadino, Luigi de Magistris. Un appuntamento irrinunciabile per chi crede nel riscatto, nell’aggregazione e nell’idea che partendo dal piccolo si possano fare grandi cose.
Scampia nel cuore, Agende rosse, Insurgentia, (R)esistenza anticamorra, tra le associazioni che hanno aderito all’iniziativa. Trasversalmente. Senza colori né appartenenze. Una festa dei bambini per i bambini. Con chili di caramelle da distribuire. Caramelle donate ai volontari dalla gente comune e dai volontari stessi che, da sempre, si autofinanziano per sostenere questi eventi. E proprio le caramelle sono state al centro di un “caso” montato su un quotidiano, attorno una foto pubblicata su un social, in cui si vedevano chili di caramelle col logo “DeMa”, l’associazione fondata dal fratello del sindaco De Magistris.
Un’ingenuità di un singolo, che ha avvelenato la vigilia dell’evento. Il primo cittadino è sembrato molto irritato da ciò, tanto da non voler rilasciare dichiarazioni al giornalista autore dello”scoop”, presente alla manifestazione.
Con noi invece parla e lascia una battuta al fulmicotone: “Ormai non sanno più come attaccarmi” afferma. “Fra poco diranno che anche quando respiro, tolgo l’aria ai napoletani”. Con un sorriso che non arriva agli occhi. Non ne può più di questi attacchi gratuiti che distolgono l’attenzione dai problemi reali della città. Lui, che da sempre è sindaco di strada, sceglie un profilo basso. Non fa discorsi. Preferisce l’ascolto: prende appunti , ha sempre un sorriso, una stretta di mano e una parola gentile per ciascuno. Qualcuno sussurra “più vigilanza” .
È vicino alla gente che, una volta tanto, non si sente solo un numero ma persona che dialoga con le istituzioni. Prima di andare via, il sindaco partecipa al flash mob collettivo, brindando al Natale. Soddisfatto Enzo Martelli, da sempre entusiasta promotore dell’iniziativa.
“Cresciamo e diventiamo sempre più grandi. E faremo sempre di più. Dobbiamo metterci in rete. Strappando pezzi di territorio e creando vari spazi di aggregazione”.
E Ciro Corona, che col ‘pacco alla camorra’ ha esportato la voglia di legalità di Scampia in tutta Italia, preannuncia un progetto editoriale che pubblicherà libri nati dal territorio. Per il territorio. Perché nessuno deve sentirsi solo. Perché nessuno deve essere lasciato solo. Perchè l’entusiasmo, la voglia di riscatto sono contagiosi e insieme si può essere d’esempio per gli altri quartieri disagiati di Napoli, per arginare la paura e rialzare la testa e dire no al malaffare e all’illegalità. Per costruire un futuro migliore per i bambini della città.
Monica Capezzuto