Roma sprofonda nell’immondizia. La crisi è seria e con l’impennata della colonnina di mercurio, gli oltre 40 gradi giornalieri, c’è chi comincia a temere il peggio.
La puzza nauseabonda, il rischio del diffondersi di infezioni e l’acuirsi di disturbi respiratori per i soggetti allergici, non fa stare tranquilli i romani ma soprattutto i numerosi turisti che affollano la Capitale.
Per la verità c’è qualche operatore che sconsiglia la tappa nella città eterna. E in giro cominciano a registrarsi proteste, blocchi stradali e raid dove s’incendiano i rifiuti provocando l’immissione nell’aria di diossina.
Una situazione grave che ammorba e in molti ricordano la situazione dell’emergenza rifiuti di Napoli. E c’è qualcuno infatti che si è preso la briga di scrivere in una strada di Roma in coincidenza con un cumulo d’immondizia : “Stiamo a diventa’ come a Napoli”.
Purtroppo la constatazione non è solo dovuta alla memoria collettiva ma deriva anche da una constatazione : all’ombra del Vesuvio e in particolare a Napoli ci si avvia ad una nuova crisi dei rifiuti.
A breve ci sarà lo stop del termovalorizzatore di Acerra e nel frattempo poco o nulla è stato fatto per chiudere il ciclo con l’implementazione di strutture per aumentare la differenziata.
Insomma, Roma e Napoli si sfideranno a suon di scritte.