È bastata la pubblicazione di un bando per ospitare immigrati e rifugiati in famiglia per far scatenare il caso sul web.
L’iniziativa è dell’organizzazione ‘Refugees Welcome’ dare la disponibilità per una sperimentazione di sei mesi.
Il Comune di Roma interessato al nuovo progetto ‘Dalle esperienze al modello: l’accoglienza in famiglia come percorso di integrazione’ ha dato il proprio appoggio.
L’obiettivo è l’inclusione sociale di chi ha una protezione internazionale, l’accompagnamento alla piena indipendenza per chi esce dalle strutture di accoglienza della capitale, la verifica dell’efficacia del modello in Italia, prendendo a riferimento esperienze affini in ambito europeo.
È bastato pubblicare il bando attraverso vari canali – soprattutto web – per scatenare la rabbia e la volgarità.

Preoccupante intolleranza che segnala come un pezzo del Paese ormai sul tema dell’immigrazione si abbandoni agli istinti più nefasti.
Sui social è esplosa la polemica che è ben presto sfociata in pesanti volgarità.
Comincia Severino: “Fatevi avanti donne di sinistra questi sono riposati vi accontenteranno sicuramente anche xché i nostri uomini non vi toccherebbe nemmeno”. Tocca a Maria: “Donne dei centri asociali!! Accoglieteli a cosce aperte!!!”.
Poi c’è Massimo che ironizza: “Se mi date x ogni immigrati 5.000 euro ne posso tenere 7 grazie”. Sulla stessa linea Angelo: “Io posso tenere 200 immigrati per 700 euro cad 1”.

E Giampiero non usa metafore: “Adesso le tardone invece di andare in kenia per farai trastullare, li avranno a portata di patata fino allo svenimento, non porti aperti ma patate aperte. Altro che carità qui c’è altro sotto”. Poi Anna: “Vediamo quanto sono accoglienti!”.
E, infine, Giulio con linguaggio colorito : “Le zoccole se li prendano pure, almeno non defecano e si denudano nei parchi, destinati e pagati da noi”.
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