Occorre fare deficit. Matteo Salvini, parla da presidente del Consiglio ombra e lancia un segnale inequivocabile al ministro dell’Economia Giovanni Tria che vuole portare i conti in ordine in Europa e più che altro con un deficit sotto l’1,8 per cento.
Questo significa che soldi da dare agli italiani nel bilancio dello Stato non ci sono. Perfino la Flat Tax sarà finanziata con la cancellazione degli 80 euro.
Non la pensa così il capo della Lega che la pensiero economico di Tria si opporrà con tutta la sua forza.

Se da parte, infatti, il ministro dell’Economia cerca di reperire le risorse per finanziare tutti gli interventi previsti e soprattutto per una riforma fiscale che sia “strutturale” e che per questo “non può basarsi sul deficit”.
Dall’altra, però, il vicepremier leghista mostra intenti “anti-Tria” e “anti-Ue”, puntando a sforare i vincoli sul deficit per costruire una manovra “efficace, responsabile e non campata per aria”.
Salvini ha ribadito che non sa ancora di quanto ma una cosa è certa sotto il 2% di rapporto deficit-Pil non si può stare. In più, ha sottolineato, la manovra economica non potrà essere un “gioco delle tre carte”, in cui gli sgravi vengono poi recuperati con nuove misure.
Salvini al Viminale sta svolgendo il suo ruolo di premier ombra e con la consultazione parallele ascoltando le istanze delle rappresentanze sindacali.
E proprio questi ultimi cominciano a mostrare i primi segnali di stanchezza sul dover fare la spola fra Palazzo Chigi e Viminale auspicando a partire da settembre che l’incontro sia uno solo e si tenga nella sede istituzionale più adatta: la presidenza del Consiglio dei ministri.
Metti un like alla nostra Fanpage
© Riproduzione riservata
www.ladomenicasettimanale.it