A sud della musica: la voce libera di Giovanna Marini

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Una serata tutta dedicata a Giovanna Marini, cantautrice e intellettuale pasionaria, protagonista di una lunga stagione politica e culturale.

Sarà proiettato il film ‘A sud della musica la voce libera’, scritto da Giandomenico Curi, Tommaso Faggiano, Fabrizio Lecce, per la regia di Giandomenico Curi.

Seguiranno interventi della protagonista e del regista, inframmezzati dalle musiche della stessa Giovanna Marini, di Daniele Sepe e di E Zezi – Gruppo Operaio. L’evento è a cura dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo in collaborazione del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli.

L’appuntamento è per martedì 10 settembre, ore 19,30 nel Cortile del Maschio Angioino (in caso di pioggia Sala dei Baroni). L’ingresso è libero.

Giovanna Marini scende in Salento per capire come funziona il canto contadino (soprattutto la sua diversità, la sua alterità), per imparare, per registrare quei canti, trascriverli, studiarli, e poi ricantarli a modo suo, farli conoscere a quanti non hanno la minima idea di quel modo straordinario e antichissimo di cantare e di comunicare.

Un Sud che Giovanna riporta in vita, ricantandolo a modo suo, su uno dei treni diretti a Reggio Calabria, nel 1972, insieme a una folla bellissima e unica di operai, contadini, emigranti, vecchi e giovani, uomini e donne, ognuno con le sue canzoni e le sue storie.

Un treno che diventerà I treni per Reggio Calabria, ballata nuovissima, perfetta, urbana: un racconto epico e poetico, su un ritmo che tira come un treno, e “le parole che si incollano alla musica scivolandoci dentro senza sforzo”.

Un brano che Pasolini, prima di morire, ha ascoltato, e amato. E’ la chiusura del cerchio, sancita dal Lamento per la morte di Pasolini, scritto da Giovanna utilizzando il modulo di una passione contadina abruzzese insieme allo svolo dei lamenti funebri salentini.

Canti che accompagnano anche il film dall’inizio alla fine, che si mischiano ai ricordi, alle testimonianze di amici e studiosi ai luoghi ritrovati, alle facce e alle immagini dei materiali di repertorio, soprattutto ai musicisti e ai cantanti, vecchi e nuovi, più vicini alla cultura orale e al canto di tradizione: il Canzoniere Grecanico Salentino, i Ghetoni’a, Enza Pagliara e Dario Muci, Rocco De Santis, Bucci Caldadarulo, Antonio Infantino, gli Arditi del Coro, Cinzia Villani, Luigi Lezzi, Piero Brega, Gianni Nebbiosi e altri.

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