Un’assemblea regionale rivolta solo e unicamente agli attivisti del M5S della Campania. L’appuntamento è per domenica 6 ottobre con 5 punti all’ordine del giorno : codice etico granitico, abolizione della figura del capo politico, istituzioalizzazione dei Meet up, elenco degli iscritti alla piattaforma, trasparenza delle candidature e votazioni.
L’iniziativa è fondamentale in vista della festa nazionale dei 10 anni dei Pentastellati alla Mostra d’Oltremare di Napoli.
Gli attivisti attraverso un form dovranno registrarsi online e prenotare il proprio intervento, la scadenza ulima è per il 4 ottobre.
Si specifica in modo chiaro che ogni iscritto vale un voto e così da imporre uno stop alle cordate. Sarà un’occasione di confronto e di incontro per discutere sui princìpi e i valori ormai dimenticati e sulla deriva verticistica del del Movimento 5 Stelle.
Per ora il luogo dell’incontro non è stato ancora reso noto. Per la prima volta dal basso ci si autorganizza e qualcuno ha anche sottolineato che non sono previsti gli interventi dei portavoce.
Insomma, nessuna passerella, chiacchiere da comizio e piedistalli di preparazione per le prossime scadenze elettorali – vedi le regionali in Campania -. Il clima è surriscaldato.
Le voci critiche aumentano. I malumori dell’alleanza con il Pd sembrano davvero fatto tracimare la rabbia e aumentare la frustrazione. Sui social è un batti e ribatti serrato.
Su sponde diverse e assolutamente non collegato con ciò che bolle in pentola in Campania c’è anche Lorenzo Borrè.
Il legale che ha difeso – con successo – molti ex attivisti del M5S espulsiosi in maniera illegittima o quantomeno assai dubbia dallo Staff di Grillo e di Rousseau ha scritto un post che riassume in modo devastante ciò che ora è davvero il Movimento 5 Stelle.
L’analisi di Borrè è di tipo storico e giuridico, insomma, nulla c’entra con l’abnegazione, il vissuto, il servire una causa, gli ideali e lo slancio di questi anni che hanno animato attivisti, volontari e cittadini tra cittadini sui territori.
“Non si capisce che decennale (o il decennale di cosa) si intenda celebrare a Napoli ad ottobre” – scrivi tra l’altro – “Esistono 3 (tre) associazioni denominate MoVimento 5 Stelle e quella che festeggerà il decennale a Napoli ad ottobre non è quella fondata da Grillo e Gian Roberto Casaleggio il giorno di San Francesco del 2009”.
E spiega : “Nel dicembre 2014 avviene, quasi inavvertitamente, il cambio di paradigma del MoVimento 5 Stelle (originario): viene infatti promulgato, senza approvazione degli iscritti, un regolamento che attribuisce poteri disciplinari a Beppe Grillo, (e in seconda istanza ad un Comitato d’appello che costituisce un organo intermedio, la cui esistenza confligge con i canoni del Non Statuto) e grazie ad esso iniziano a fioccare le espulsioni di iscritti di cui non si gradisce la candidatura”.
Considerazioni e riflessioni che entrano lateralmente nel dibbatito che resta ancorato a chi il Movimento l’ha costruito d al basso, mettendoci energie, ideali, tempo e tanta, tanta passion civile.
L’assemblea degli attivisti della Campania è un momento pacato di confronto e di pensiero che poi è stata sempre la vera forza del Movimento 5 Stellenel suo stato nascente.
Una riunione per dirsi : dove eravamo rimasti e avanzare qualche proposta per contribuire in modo semplice e diretto a modificare il corso degli eventi.
A nessuno sfugge che dal Senato alla Camera passando dai territori davvero si ha l’impressione di un grande big bang nel Movimento 5 Stelle altro che a mirare le stelle.
Pier Paolo Milanese