Suscita reazioni e apre ferite mai chiuse l’intervista realizzata dalla trasmissione Le Iene allo spacciatore di Marco Pantani, rilasciate nella puntata adata in onda ieri sera su Italia 1.
Il corpo del Pirata venne ritrovato senza vita il 14 febbraio 2004 nella sua stanza d’hotel al residence Le Rose di Rimini.
Fabio Miradossa gli vendette l’ultima dose ma, secondo il suo racconto, non fu quella ad ucciderlo.
“Marco non è morto per cocaina. Marco è stato ucciso. Magari chi l’ha ucciso non voleva farlo, ma è stato ucciso”. Queste le sue parole che danno ragione alla madre del campione che in tutti questi anni non ha mai creduto al suicidio del ciclista.
La giustizia ha chiuso il caso parlando di morte per overdose da cocaina. “Marco ne chiedeva tanta di cocaina. A cosa vogliamo arrivare? Se quei 20 grammi finali…”, dice Miradossa.
“Non so perché all’epoca giudici, polizia e carabinieri non siano andati a fondo – dichiara Miradossa alla Iena Alessandro de Giuseppe – Hanno detto che Marco era in preda del delirio per gli stupefacenti, ma io sono convinto che Marco quando è stato ucciso, quando è stato ucciso, era lucido. Marco è stato al Touring, ha consumato lì e quando è ritornato allo Chalet Marco era lucido”.