Smontavano auto rubate e rivendevano i pezzi di ricambio

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Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio di autoveicoli provento di furto. Le indagini dei carabinieri della Stazione di Grumo Nevano cominciate a seguito di un controllo nel comune di Casandrino.

I militari dell’Arma constatavano, all’interno di un capannone in disuso, la presenza sospetta di alcuni pezzi di autovetture.

Nel corso delle indagini – svolte con l’ausilio delle intercettazioni ambientali e telefoniche, delle riprese audiovisive da telecamere e di servizi di osservazione e pedinamento – venivano acquisiti rilevanti elementi investigativi circa l’esistenza di una stabile organizzazione nella quali i partecipanti, quasi tutti residenti tra Napoli e provincia, a seconda del proprio ruolo, provvedevano ad acquistare le autovetture provento di furto, a smontarle e cedere i pezzi di ricambio a rivenditori di riferimento, che, poi, li rivendevano a loro volta agli acquirenti finali.

Le carcasse delle auto, ormai cannibalizzate, venivano successivamente smaltite presso un’ autodemolizione compiacente. Durante le esecuzione del provvedimento sono state, inoltre, poste sotto sequestro cinque officine a disposizione del sodalizio criminale.

Nel corso dell’attività di indagine, sono state deferite altre numerose persone, alcune ritenute occasionali acquirenti di pezzi di ricambio provenienti dalle auto smontate, altre per lo stoccaggio illecito di rifiuti e altre ancora per la simulazione di furto del proprio veicolo che, invece, avevano ceduto volontariamente.

L’associazione a delinquere è riuscita a riciclare circa cento autovetture per un giro di affari stimato in quasi 2 milioni di euro frutto delle attività illecite. Per questo motivo stamane è scattato il blitz che ha portato in carcere 17 persone, lìindagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord.

Sono stati i carabinieri della Compagnia di Giugliano in Campania a dare esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare (di cui 6 in carcere e 11 agli arresti domiciliari), emessa dal GIP del Tribunale di Napoli Nord.

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