Maxi operazione della polizia a Napoli: su delega della Procura distrettuale Antimafia, le indagini sono dei pm Henry John Woodcock e Antonella Fratello, sono scattate le manetteate per 23 persone.
Le accuse sono di associazione per delinquere di stampo mafioso, con l’aggravante di essere l’associazione armata, nonché finalizzata ad acquisire e mantenere il controllo di attività economiche, mediante risorse finanziarie di provenienza delittuosa, estorsione, ricettazione e usura.
La indagini coordinate dalla Dda di Napoli e condotte dalla locale Squadra Mobile hanno consentito di documentare l’esistenza e l’operatività del sodalizio criminale Montescuro, attivo nel quartiere di Sant’Erasmo.
La nuova cosca aveva una forte influenza nella zona del porto cittadino, e di riscontrare numerosi episodi estorsivi.
Tutto è imperniato sulla persona di Carmine Montescuro, detto zi minuzz, che torna al centro di un’inchiesta per camorra. Una eminenza grigia, un personaggio sempre dietro le quinte che condizionava affari, attività illegali e metteva in fila i clan.
Tra i destinatari del provvedimento anche nomi di spicco della camorra di San Giovanni a Teduccio, come il boss Salvatore D’Amico detto ‘o pirata (a capo dell’ omonimo clan e già detenuto per altro), i fratelli Ciro e Gennaro Rinaldi, nonché i Reale, Vatiero e i fratelli Marigliano delle Case nuove.
La maggior parte delle contestazioni sono mosse proprio al gruppo di Montescuro, che ha la sua base operativa nella zona di Sant’Erasmo definita ‘la piccola Svizzera’ proprio per la neutralità del ras Montescuro nelle faide di cammora.
L’ordinanza cautelare è stata emessa, infatti, oltre che per il reato associativo, anche per 12 episodi estorsivi consumati e 3 tentativi di estorsione, tutti commessi nei confronti delle società appaltatrici dei lavori di rifacimento dell’arteria stradale, oltre che di una cooperativa di ex detenuti e di un notaio.