Sfatti dal dolore e piegati sulle ginocchia non hanno avuto tentennamenti, dubbi e ripensamenti.
Insieme sono andati dal medico responsabile e con tono fermo, tradito a tratti dall’emozione della sofferenza pronunciano quelle parole di realtà acconsentendo all’espianto e quindi alla donazione degli organi di Luca Sacchi, il 24enne ucciso con un clpo di pistola sparato alla testa nel tentativo di impedire una rapina.
All’ospedale San Giovanni di Roma l’équipe dei trapianti ha effettuato tutte le procedure come prescritto dalla legge. Un bravo ragazzo, lavoratore e sportivo che non accettava le ingiustizie e che non girava sicuramente lo sguardo altrove.
Quando ha visto quei due aggredire la sua compagna, colpirla con una mazza e strapparle lo zainetto non ci ha pensato su due volte li ha inseguiti.
Li ha bloccati a quel punto uno dei due bastardi estrae la pistola con il colpo in canna e mira alla testa esplodendo un proiettile devastante che gli attraversa il cervello, esce dalla fronte, percorre i nove metri che separano il marciapiede dalle vetrine del pub, si conficca tra vetro e paratia di metallo e cade su un tavolo del locale.
Accade alle 23 e 30 davanti a un pub in una strada di un quartiere tranquillo della Capitale d’Italia. Senza parole.
Nel frattempo stanotte sono stati fermate due persone.
Si tratta di Valerio Del Grosso e Paolo Pirino i due giovani arrestati per l’assassinio di Luca Sacchi. Entrambi 21enni residenti a San Basilio: l’accusa è di rapina e omicidio volontario.
Sono stati fermati al termine dell’interrogatorio, durante il quale si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Sarebbe stata la madre di Del Grosso a denunciare il figlio alla polizia dicendo che temeva fosse stato lui a uccidere Luca. I due giovani si stavano nascondendo, uno in un albergo, l’altro in una casa. La Smart bianca usata per la fuga è stata sequestrata.
E tra le ipotesi investigative spunta quella della compravendita della droga finita male.
Ciò che è accaduto è gravissimo. La fidanzata di Luca, Anastasiya Kylemnyk, nata in Ucraina ma in Italia dal 2003, 24 anni è sotto shock, non le sembra vero quello che in queste ore sta accadendo ed è accaduto. Ripete che prima o poi si sveglierà dall’incubo.
Che è solo un bruttissimo sogno che cose del genere si vedono in film violenti e che non è possibile che fatti del genere possano accadere a Roma, la Capitale d’Italia. Invece purtroppo accade a Roma come in altre città d’Italia.
Arnaldo Capezzuto