“La cittadinanza onoraria non è un fatto passeggero se si può prestare a strumentalizzazioni. È un riconoscimento profondo, un abbraccio ideale tra la città stessa (in questo caso pluridecorata) e chi la riceve. Mi verrebbe da mutare una vecchia battuta, ci sono cittadinanze che contano e cittadinanze che pesano. Napoli è la prima tra le grandi città che ha dato vita all’insurrezione. La storia prima di tutto, una storia di resistenza. Cordialità. Liliana Segre”.
È il cordiale rifiuto della senatrice a vita Liliana Segre alla proposta dell’attribuzione da parte del sindaco Luigi de Magistris su proposta del neo assessore alla Cultura e al Turismo, Eleonora De Majo, della cittadinanza onoraria di Napoli.
La senatrice Liliana Segre, sopravvissuta all’inferno di Auschwitz, risponde insomma picche alla proposta di concessione della cittadinanza partenopea. Un passo falso pesante.
Insomma, per compensare e spazzare via le polemiche che hanno accompagnato l’insediamento del neo assessore si è pensato male di mettere una pezza a colori ‘usando’ la Segre. Alla fine la toppa è diventata peggio del buco.
La De Majo, accusata di essere schierata su posizioni anti-Israele e difesa a spada tratta dal primo cittadino ha tentato una sorta di compensazione ma che ha ricevuto il fermo no della diretta interessata.