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Il centro destra si compatta attorno al nome di Stefano Caldoro. Anche il leader della Lega Matteo Salvini, socio di maggioranza della coalizione, ha sollevato il pollice.
Insomma, Stefano Caldoro, ex governatore e capo dell’opposizione in Consiglio regionale della Campania potrebbe essere il candidato che sfiderà il governatore uscente Vincenzo De Luca ormai prossimo all’invetitura ufficiale.
La macchina del tempo ha riportato le lancette praticamente a 5 anni fa quando i due leader si contendevano la poltrona di presidente della Regione, insomma, alla faccia del cambiamento.
Un testa a testa che vide la vittoria di De Luca solo per aver sottoscritto ‘il patto di Marano’, un accordo con il vecchio leader Ciriaco De Mita.
Uno scarto di voti minimo che ha dato il via libera all’ex sceriffo di Salerno. In attesa di capire cosa farà il Movimento 5 Stelle, calano le probabilità di una candidatura di Sergio Costa o Vincenzo Spadafora: i due ministri Pentastellati sono in procinto di fare un passo indietro.
Nel frattempo c’è qualche certezza. Stefano Caldoro partecipando al convegno ‘Il Sud vince’ nella sostanza è stato designato candidato governatore. I leader della coalizione Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni convergono sul suo nome.
Il socialista Caldoro è uomo misurato, gentile, educato e capisce di politica. Addirittura qualcuno gli rinfaccia i suoi modi bonari e poco grintoso. Sicuramente Caldoro è una persona perbene e competente in cui al nemico ha sempre preferito in politica l’avversario, al sospetto come anticamera della verità ha sempre e solo scelto il garantismo estremo.
Aveva giurato solennemente che sarebbe stato il suo ultimo mandato. Meditava il ritiro dalla politica attiva nel senso che il suo sogno era quello di creare in Campania una scuola di formazione politica. Preparare i giovani all’amministrazione della cosa pubblica.
A sostenere il progetto attraverso il suo ex compagno di battaglia, Italo Bocchino, si era detto favorevole Alfredo Romeo, l’imprenditore e ora editore che addirittura voleva sostenere economicamente il progetto finanziando qualche borsa di studio.
Sugli incontri tra l’imprenditore, l’ex governatore e il facilitatore Bocchino indaga la Procura di Napoli e proprio il mese scorso è stato chiesto il rinvio a giudizio di 55 persone tra gli imputati, c’è anche l’ex presidente della Regione Caldoro, il direttore dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva e l’ex parlamentare Italo Bocchino oltre che Romeo. Per Caldoro l’accusa è di traffico di influenze.
Questa vicenda – raccontata per dovere di cronaca – nulla c’entra con la ‘discesa in campo’ , l’ennesima di Caldoro, che esordì anni e anni fa come candidato alla Provincia di Napoli e fu sconfitto da Amato Lamberti.
“In questo momento ciò che mi colpisce sono le attestazioni di stima. Sono un uomo di governo che sa risolve i problemi e questa è la cosa più importante – spiega Caldoro – Questo è il compito che ho avuto da presidente e da capo dell’opposizione: governare e risolvere i problemi”.
“Su questo devo dire e raccolgo le testimonianze di stima – aggiunge Caldoro – soprattutto di Berlusconi, di Salvini e della Meloni. È il riconoscimento di un buon lavoro svolto ringrazio tutti anche Mara Carfagna e su quest’aspetto e ringrazio anche il ministro Sergio Costa per l’enorme stima che mi riconosce alla riprova che nonostante si è avversari politici c’è un riconoscimento dei meriti”.
Pier Paolo Milanese
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