La Lega cambia pelle e definivamente diventa un partito nazionale. All’hotel Da Vinci, alla periferia di Milano, c’è il congresso nazionale della Lega. Il clima è tutt’altro che disteso.
Pende il gaio della nave Gregoretti e della richiesta del tribinale dei ministri di Catania di processare Matteo Salvini. Il Movimeto 5 Stelle e il premier Giuseppe Conte non andranno più a soccorrerlo. Ora il leader rischia e anche grosso. Lui, Matteo Salvini tira dritto e non si ferma. Anzi si mostra sorridente e in forma.
“Oggi è l’inizio di un bellissimo percorso, è il battesimo di un movimento che ha l’ambizione di rilanciare l’Italia nel mondo” – sottolinea mentre con un presepe in mano dà il via al congresso last minute dove con la modifica dello Statuto nascerà la nuova Lega.
Alla fine sono bastate solo due ore e per alzata di mano e all’unanimità dè stato approvata la ‘nuova carta delle regole’ del Carroccio. La Lega federale del movimento fondato da Umberto Bossi nel febbraio 1991 è ormai il passato.
È lo stesso Bossi che partecipa al passaggio di stato del partito, ma il vecchio leone ruggisce ancora e piazza una stoccata a Salvini e alla nuova classe dirigente: “Sono i vecchi leghisti a concedere. Salvini non può imporci un cazzo lo diciamo con franchezza. Le cose imposte non funzionano. Se vuole il simbolo, raccolga le firme”.
La Lega ormai anche per ragioni giudiziarie si chiama ‘Lega Salvini premier’, Oggi il congresso ha consluso la transizione e concludere la transizione verso il partito nazionale. Ma in contemporanea al congresso leghista, a poche centinaia di metri dal luogo della adunata leghsita c’è stato il flashmob di protesta delle Sardine di Milano.