Il governatore Oliviero fa un passo indietro e non sarà ricandidato in Calabria. A De Luca cominciano a fischiare le orecchie: scoppia il caso Campania

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Un passo indietro di Mario Oliviero attuale presidente della Regione Calabria per il centrosinistra. Non farà il bis, non sarà lui il candidato. Chissà se il suo collega Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, lo imiterà.

Il governatore preso atto che attorno al suo nome per una eventuale ricandidatura il fronte era diviso, dubbioso e si sono affollati i veti incrociati. Ha preferito gettare la spugna.

Mario Oliviero

“Pur ritenendo di avere tutte le ragioni del mondo, non faccio dividere il bambino a metà. Di altri sono e saranno le responsabilità”.

“La Storia si incaricherà di fare giustizia di tutto, presto o tardi. Io – ha scritto in una lettera aperta al segretario del Pd, Nicola Zingaretti – faccio un passo indietro per non consentire che venga distrutto e dilaniato un patrimonio che è la mia storia politica”.

Oliverio ha accolto in pratica l’invito di Zingaretti che aveva chiesto a Oliverio di ritirarsi e aprire alla candidatura unitaria di Pippo Callipo. Sta di fatto che sul capo dell’attuale governatore uscente c’è anche una nuova richiesta di rinvio a giudizio, con l’accusa di peculato.

È chiaro che il muro dei dem a Oliviero non è certamente per il piano giudiziario ma di rinnovamento della politica e di un bilancio dei primi 5 anni di governo che desta molte criticità. Il nuovo corso di Zingaretti è questo: trovare figure aggreganti che allargano il campo.

La domanda è lecità: cosa accadrà in Campania? Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, comincia a sentirsi fuoriposto. Per ora non c’è l’ok di Zingaretti alla sua riconferma.

Insomma, i giochi non sono fatti. La partita che si gioca in Campania potrebbe essere fondamentale in chiave nazionale. Il M5S accetterebbe una lista ispirata dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris, in prtica si formerebbe un blocco che potrebbe costituire il nocciolo duro del campo largo a cui aderirebbe il Pd.

L’ex sceriffo di Salerno non sta a guardare e potrebbe accettare la sfida e candidarsi contro tutti con una serie di sue liste civiche. Una guerra totale per lanciare un segnale ai vertici del Pd e in particolare al nuovo corso di Zingaretti e regalare la Campania al centrodestra.

Pier Paolo Milanese

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