“Mi rivolgo ai commercianti, agli imprenditori e a tutti i cittadini di afragola e dei paesi vicini che vengono massacrati ogni giorno da estorsori che minacciano i nostri affari e che rovinano con la droga i nostri figli. Ho anche scoperto che più volte spendono il nome mio e quello della mia famiglia; vi invito a denunziare tutti i colpevoli e se vengono falsamente a nome della mia famiglia ancor di più immediatamente. Antonio Moccia”.
È “L’avviso importante” a caratteri cubitali e scritto in stampatello su alcuni manifesti affissi stamane negli spazi comunali delle strade di Afragola, grosso comune alle porte di Napoli.
L’autore è Antonio Moccia, cognome importante e di peso della vecchia camorra. Imputato per associazione camorristica con l’accusa di essere il capo di un cartello criminale che avrebbe dominato nel Napoletano a colpi di faide e affari sporchi.
Da tempo lo storico feudo dei Moccia è attraversato da turbolenze e spinte disgregative di nuovi gruppi emergenti. Il manifesto di Antonio Moccia è un messaggio chiaro alla sua gente.
Una presa di distanze e implicitamente il richiamo al potere dei Moccia ovvero quando erano loro in sella commercianti, titolare di esercenti, imprenditori potevano dormire sogni tranquilli. Per non parlare della droga, vietatissima la vendita e il consumo. Il richio per chi non rispettava la regola era la gambizzazione.
Da tempo la galassia che ruota attorno ai Moccia è implosa. E’ una guerra di tutti contro tutti. Il potere della famiglia-clan di Afragola ha perso forza e non riesce più a “governare” e “gestire” il comando eterogeneo dei clan associati e gruppi emergenti. Cambia la geografia criminale nei comuni a Nord di Napoli. Il rischio è l’esplosione di una guerra totale.
I comuni di Afragola, Caivano, Casoria, Cardito, Carditello, Frattamaggiore, Frattaminore e Crispano rimangono sotto l’influenza criminale di gruppi gravitanti nell’orbita del clan Moccia, che opererebbero in relativa autonomia e tra alcuni sarebbe in corso una guerra. Vecchi rancori e vendette che portano ad altre vendette.
Segnali inequivocabili di un impero quello dei Moccia che comincia ad arrancare. Il clan-cosca di Afragola non ha più quella forza e potenza di un tempo. La scomparsa di Anna Mazza ancora di più fa affievolire quell’aurea mitica della famiglia appartenente alla vecchia camorra.
Un clan che è meglio definire cosca, una famiglia, i Moccia, più mafiosa e sicuramente diversa come tipologia rispetto alle bande di camorra operanti a Napoli.
Insomma, una galassia di clan che gravitano intorno al “marchio” dei Moccia dove tutti sono contro tutti con oramai i Moccia lontani da Afragola ma pur sempre dominanti sugli affari.
Arnaldo Capezzuto