Mentre Giorgia Meloni ruggisce e Matteo Salvini telefona al Quirinale cresce la rabbia e l’insofferenza personale, prima ancora che politica, nei confronti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

L’attacco frontale al segretario della Lega e a quella di Fratelli d’Italia da parte del premier sulla vicenda Mes, l’accusa di diffondere “informazioni false” e di lavorare così all’indebolimento del Paese e del suo governo in un momento delicatissimo suona come un vero e proprio terremoto.
A fare dei distinguo e indirettamente dare una mano a Conte scende in campo l’ex premier tecnico e ora senatore Mario Monti che dalle colonne del Corriere della Sera mette i puntini sulle ‘i’ e ricostruisce i fatti.

“Il richiamo ai fatti dovrebbe indurre a maggiore lucidità -spiega Monti – Il Mes rappresenta l’evoluzione del Fondo europeo per la stabilità finanziaria (Fesf)”.
“Il Fesf prima e il Mes poi sono stati preparati e decisi a livello europeo nel 2010-2011 con l’Italia rappresentata da Silvio Berlusconi nel Consiglio europeo e da Giulio Tremonti nell’Ecofin ed Eurogruppo”.
“Quel governo si reggeva sull’alleanza Pdl-Lega. Giorgia Meloni ne faceva parte come ministro per il Pdl, Matteo Salvini era europarlamentare della Lega” – conclude l’ex premier -.
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