VIDEO. L’originale editoriale di Feltri: “Al Nord non si suona il mandolino, bensì si torna in fabbrica”. La risposta di Troisi: “A Napoli tutte queste chitarre e mandolini che camminano in strada sono pericolose”

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Abbiamo capito da tempo. Il Quotidiano Libero per tentare di vendere qualche copia in più e motivare le truppe secessioniste, evidentemente, legate alla prima Lega quella dell’ideologo Gianfranco Miglio ogni tanto – ormai è un classico decadente – affida a Vittorio Feltri, il solito editoriale aterosclerotico domenicale.

Questa volta il direttore – sul cui capo pendono diversi provvedimenti disciplinari – allieta i suoi lettori con l’articolo: “Senza fretta, ma il Nord se ne andrà”.

La minestra è riscaldata, l’approssimazione tanta e la trama è maliconicamente sempre la stessa: Un Nord operoso ed efficiente, un Sud che non vuole fare un emerito cazzo.

“Qui al Nord in particolare la gente è impaziente, non riscuote più lo stipendio, i piccoli risparmi familiari si sono esauriti, ovvio che punti a riprendere le proprie attività, questione di sopravvivenza – scrive Feltri – Non si tratta di correre in strada a suonare il mandolino, bensì di tornare in fabbrica pur con tutte le protezioni che evitino nuovi contagi”.

Soliti luoghi comuni, frasi fatte, rappresentazione retoria di un Sud e un Meridione nullafacente. Quel “suonare il mandolino” porta dritto a Napoli, uno strumento musicale che, non tutti sono in grado di suonare, della grande tradizione partenopea.

Vittorio Feltri non lo sa, ma il napoletano prova simpatia per un tipo come lui : quei capelli canuti, l’essere un po’ burbero, con la puzza sotto al naso, antipatico al punto giusto e che guarda dall’alto verso il basso con la parlata da profondo ‘Norde’.

Un personaggio perfetto per mettere in atto qualche consiglio del saggio Don Ersilio (Eduardo De Filippo) dell’Oro di Napoli. La faccenda si chiuderebbe con un ‘pernacchio’ di cuore e di testa che tradotto suona : “Tu sì ‘a schifezza ‘ra schifezza ‘ra schiefezza ‘ra schifezza ‘e l’uommn. Mi spiego?”.

Ma sembra una risposta troppo scortese allora meglio prendere in prestito una riflessione di Massimo Troisi che ospite di Pippo Baudo a metà degli anni Ottanta – parliamo di 35 anni fa – risponde alla sua maniera agli obsoleti luoghi comuni.

“A Napoli la gente continumante suonano e cantano infatti in mezzo alla strada tutti quanti camminano con i mandolini e le chitarre. Vanno avanti e indietro eppure questo è difficoltoso: immagina nei pullman, negli uffici con queste chitarre e mandolini diventa pericoloso. Il manico della chitarra è pericoloso per i bambini principalmente perchè urta e gli danno il manico sempre dietro la testa”.

Arn.Capez.

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