I comuni d’Italia non se la passano prprio bene. Le mancate entrate, i tributi posticipati di mesi nei fatti hanno creato un vuoto di cassa. A rischio oltre al garantire il funzionamento di servizi essenziali per i cittadini, c’è l’impossibilità di corrispondere stipendi e perfino il sostegno dei generi di prima necessità per chi vive le conseguenze del Covid 19.
Senza parlare di quelle città – vedi Napoli – che hanno ereditato una situazione debitoria pesante per i vari commissariamenti.
“Noi Sindaci, fin dall’inizio di questa emergenza, abbiamo garantito collaborazione al Governo con senso di responsabilità e in un sincero spirito di solidarietà tra istituzioni, che riteniamo doveroso. Oggi, confermando la nostra leale collaborazione, rivendichiamo alcune misure che riteniamo indispensabili per avviare la fase due, per una ripartenza vera, che non lasci indietro nessuno. E lo facciamo con la nostra abituale concretezza”.
E’ la lettera che i sindaci hanno inviato a premier Conte con le loro proposte in vista della cabina di regia La lettera è firmata a nome di tutti i primi cittadini dai Sindaci dei Comuni capoluogo di Città metropolitana.
All’incontro con il governo è previsto il collegamento del presidente dell’Anci, Antonio Decaro, sindaco Bari, di Virginia Raggi, sindaca Roma di Roberto Pella, sindaco Valdengo in provincia di Biella, in rappresentanza dei Comuni più piccoli.
I primi cittadini vorrebbero conoscere prima del 4 maggio l’elenco delle attività che riaprono per adottare le misure necessarie in materia di mobilità e trasporto, per regolare gli orari di uffici ed esercizi, il corretto utilizzo da parte dei cittadini degli spazi pubblici come i parchi, con eventuale indicazione dell’età.
E’ la prima richiesta che l’Anci presenterà al Governo, a cui chiede anche “indicazioni chiare e inequivoche sul corretto utilizzo delle mascherine alla popolazione e ai lavoratori, assicurando disponibilità nelle farmacie ad un prezzo fisso calmierato”