L’antenna-mostro 5G spunta sul terrazzo. È protesta al Rione Sanità : “Quei ripetitori sono pericolosi”

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Lo descrivono come un vero e proprio blitz perché di questo si tratta. Gli operai si sono presentati in Salita Sant’Elia, siamo nel cuore del Rione Sanità a Napoli. Una volta raggiunto il terrazzo di un edificio che domina il rione hanno ultimato il montaggio dei nuovi ripetitori per il 5G. Si tratta delle nuove frequenze della telefonia mobile di ultima generazione che ben presto soppianteranno il vecchio 3 e 4 G .

Una ‘rivoluzione’ che aumenterà la velocità dei collegamenti e la capacità del trasferimento di miliardi di informazioni. Nuova tecnologia, frequenze elettromagnetiche più alte e più potenti.

La domanda: Quali sono gli effetti sulla salute? L’emissione di questo tipo di onde rappresentano un pericolo per la salute ? E sui bambini? E chi è affetto da gravi malattie? La ricerca scientifica per ora non si pronuncia. Sono stati avviati una serie di studi per verificare se esistono correlazioni tra le nuove frequenze e l’insorgere di patologie.

La logica o meglio il buon senso dovrebbero consigliare cautela e l’adozione del principio precauzionale. Purtroppo in assenza di studi, di divieti e di leggi nazionali e regionali che regolano la delicata materia c’è chi ne approfitta.

I grandi gestori della telefonia e di internet si sono lanciati nel mercato e per ora – nonostante la pandemia da Covid 19 – proseguono nell’attuare i loro piani di espansione costruendo la nuova infrastruttura.

La vera sfida è l’installazione dei ripetitori e delle nuove antenne con l’obiettivo di avere una totale copertura dei territori. Se in passato c’erano zone delle città in cui il segnale cadeva oppure c’era una prolungata assenza di campo con il 5G tutto sarà diverso. Insomma, quartieri popolari sovraffollati, rioni dove sono concentrati molti insediamenti urbani oppure valli desolate dove non c’è nulla dovranno avere i ripetitori anzi in numero superiore per coprire maggiormente con le frequenze e funzionare sempre anche in occasioni di avarie.

Dal Rione Sanità, ai Decumani, da Montesanto al Vomero passando per Posillipo, Fuorigrotta, Soccavo, Pianura e Quarto le società di telefonia dovranno collocare, installare capillarmente nuovi ripetitori e antenne. È chiaro che come è accaduto stamane in Salita Sant’Elia chi vi risiede è legittimamente preoccupato.

Allo stato attuale nulla si conosce sui livelli di emissione, su chi debba controllare, se esiste una tabella con dei parametri di riferimento, se esistono delle sanzioni per chi trasgredisce e più che altro di chi è la competenza per l’applicazione delle nuove norme che allo stato non sono state ancora scritte. Non si sa nulla. Una giungla in cui le società che gestiscono i servizi praticamente comandano.

E se qualcuno protesta come ad esempio è accaduto oggi al rione Sanità oppure, il mese scorso, a Soccavo non c’è alcuna autorità preposta ad intervenire e far prevalere sul possibile nesso tra causa ed effetto il criterio precauzionale. Una volta raggiunto un accordo privato tra gestore e proprietario di un terrazzo si procede all’installazione dopo aver comunicato per prassi agli uffici comunali.

Pier Paolo Milanese

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