Dolore, rabbia e tanta, tanta tristezza. Quei resti ossei e una maglietta sembrano portare al piccolo Gioele. La svolta grazie a un carabinieri in pensione che raccolto l’appello del papà del piccolo insieme ad altri volontari ha partecipato alle ricerche ed è toccato proprio a lui ritrovare i resti di un bambino che ormai al 99% dovrebbero essere quelli di Gioele.
Il piccolo di quattro anni che due settimane fa era con la madre, Viviana Parisi, trovata morta l’8 agosto sotto un traliccio e poco distante, a circa 700 metri, alle 12 è stato ritrovato quei resti.
È stato Giuseppe Di Bello, 55 anni, ex carabiniere a scoprire quei resti. Il luogo del ritrovamento è a circa un chilometro dall’autostrada Messina-Palermo, lì dove il 3 agosto Viviana ha avuto un incidente e poi ha scavalcato il guardrail, portando il bimbo in braccio.
Ora occorre attendere i risultati delle perizie e intanto in questi minuti sono scattati nuovi accertamenti sul traliccio nei pressi del quale è stato ritrovato il corpo di Viviana Parisi.
Un nuovo sopralluogo per fare altre analisi sul posto. I resti del piccolo Gioele, che “con quasi certezza” appartengono al bambino, sono stati trovati a circa 300 metri di distanza dal traliccio e la testa a un altro centinaio di metri