“Con Luigi Di Maio condivido da sempre un sogno, quello di fare qualcosa per la nostra gente, di migliorare la terra in cui viviamo e dove crescono i nostri figli. Da anni ci battiamo insieme e in prima linea, senza mai risparmiarci. Risultato dopo risultato, abbiamo capito che quel sogno era ed è possibile”.
Lo scrive in un post Valeria Ciarambino, eterna candidata alla presidenza della Regione Campania e contemporaneamente candidata capolista, insomma, giusto per autoconservarsi e garantirsi il posto da consigliere regionale.

La sua – fino ad ora – è una campagna elettorale lagnosa e cantilenante. Non brilla. Stesse chiacchiere vuote, slogan vecchi e tanta panna montata.
Alla ricerca della telecamera facile e della visibilità per stare al centro dei riflettori della stampa e ricordare ‘alla sua gente’ che esiste.
Manifesti e gigantografie come i politici di professione, apertura di sedi elettorali, circoletti, eventi e tour.

Scrive e ripete a memoria le solite frasi, di proposte neppure a parlarne, e se chiedi un bilancio dei 5 anni trascorsi in Consiglio e l’esperienza alla presidenza della Commissione trasparenza cala il silenzio.
Nulla di nuovo anzi l’ex nuovo odora di vecchio e stagionato. Non è assolutamente nè un’alternativa politica e neppure una candidata all’altezza – decretano molti grillini -.
Sta di fatto che se il M5S non dovesse almeno confermare i 7 consiglieri eletti in Campania è chiaro che il fallimeto lo si dovrebbe ascrivere solo ed unicamente alla Ciarambino che non è risparmiata dai commenti negativi dei suoi tanti post di propaganda pubblicati a pagamento.
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