Omicio Paciolla, tradito e ucciso per i suoi dossier sui crimini dei militari. Senatore Ruotolo (Gruppo misto): “Basta ambiguità occorre la verità”

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S’infittiscono i misteri sul caso di Mario Paciolla, l’operatore dell’Onu impegnato in una missione di pace in Colombia e trovato morto lo scorso 15 luglio.

Secondo il resoconto della cronista Claudia Julieta dell’Espectado, quotidiano colombiano, ad essere coinvolti, a questo punto nell’omicidio Paciolla, ci sarebbero personaggi ai massimi livelli.

Secondo la testata il napoletano Mario Paciolla, scrisse dei rapporti riservati sull’assassinio di almeno sette adolescenti in un accampamento di quel che resta della guerriglia, da parte dell’esercito colombiano ad agosto 2019.

Un’azione finalizzata a provocare un deragliamento del processo di pace. Secondo il report di Paciolla ad essere coinvolti c’erano militari e paramilitari.

Un dossier trasmesso ai vertici della missione e forse finito nelle mani sbagliate di alcuni esponenti della Missio e ONU. Sta di fatto che non casualmente lo scorso novembre si è dimesso il Ministro della difesa Botero.

A questo punto l’interrogativo: l’uccisione di Paciolla è il prezzo pagato per mettere a tacere la storia? Qualcuno ONU ha tradito?

Sta di fatto che secondo il quotidiano colombiano emerge un altro dettaglio molto inquietante: il ritrovamento del mouse di Paciolla impregnato di sangue nella sede della Missione ONU.

Sulla vicenda è intervenuto il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo misto che sul caso Paciolla ha concentrato il massimo degli sforzi.

“In attesa dell’esito dell’autopsia e delle indagini condotte dagli investigatori, inquietano i dettagli che stanno emergendo dalla stampa e che ancora di piu’ – aggiunge – chiamano in causa i responsabili della missione di pace dell’Onu che continuano a sottrarsi e, con caparbieta’ sospetta, a non fornire informazioni alle autorita’”.

“I vertici dell’ONU e i massimi livelli del governo Colombiano sono chiamati in causa – sottolinea – Serve la mobilitazione dell’opinione pubblica perche’ abbiamo il diritto di conoscere la verita’”.

“Occorre fare luce sul caso Paciolla – conclude Ruotolo – non e’ un auspicio ma un dovere civico e di verita’ verso un giovane italiano che con la sua importante opera stava contribuendo a scrivere pagine di pace”

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