L’appello dopo la condanna del sindaco Appendino: “Revisione del Testo unico degli Enti Locali”

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La condanna del sindaco di Torino Chiara Appendino per i fatti di Piazza San Carlo ha scatenato un movimento spontaneo di tutti i primi cittadini. Nel rispettare il verdetto dei giudici c’è però una considerazione: la normativa è vecchia e inadeguata. I sindaci sono esposti ingiustamente. Allora è stato lanciato un appello affinchè il Parlamento riveda la normativa. A sottoscrivere l’iniziativa circa 2018 amministratori.

L’appello del presidente dell’Anci Antonio Decaro per sollecitare il parlamento a una revisione del Tuel (Testo unico degli Enti Locali) dopo la condanna della sindaca di Torino Chiara Appendino per i fatti di Piazza San Carlo.

Tra loro ci sono tutti i sindaci delle 13 Città metropolitane oltre Torino: Raggi per Roma, Sala per Milano, de Magistris per Napoli, Orlando per Palermo, Bucci per Genova, Merola per Bologna, Nardella per Firenze, Decaro (che è il promotore) per Bari, Pogliese per Catania, Brugnaro per Venezia, De Luca per Messina, Truzzu per Cagliari, Falcomatà per Reggio Calabria.

Nell’elenco ci sono anche tutti i sindaci dei 106 capoluoghi di provincia: da Aosta a Vibo Valentia. E poi a completare l’elenco una altissima percentuale di sindaci di Comuni piccoli e piccolissimi. La raccolta di adesioni, avviata su sollecitazione del presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, è iniziata solo ieri pomeriggio. 

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