Una festa a sorpresa per l’ultimo giorno di lavoro di Nunzio Vitolo, funzionario amministrativo del servizio demografici del Comune di Napoli e in forze alla IV Municipalità.
Non si aspettava tanto affetto e calore. Ideatore della sorpresa e che sorpresa è stato il consigliere della IV Municipalità Vincenzo Morra, eletto nel 2016 con la lista civica Napoli Popolare che inizialmente sosteneva la candidatura di Valeria Valente (Pd) a sindaco di Napoli.
Ecco che nella sede istituzionale della IV Municipalità, due giorni dopo la commemorazione della shoah e con la stessa Municipalità protagonista di una contradditoria iniziativa : installare un doppione di tre pietre d’inciampo, compare una torta di Benito Mussolini.
C’è il volto del capo del fascismo, colui che firmò le leggi razziali e una dedica speciale : “Al caro Nunzio Vitolo da parte di Enzo Morra”.
Non è uno scherzo, accade nella sede istituzionale di un parlamentino espressione del Comune di Napoli ovvero organismo della Carta Costituzionale antifascista.
Lo stesso festeggiato scrive sulla sua pagina Fb : “Mi hanno fatto una sorpresa l’ ultimo giorno. Grazie ad Enzo Morra consigliere Municipalità 4 e coloro che hanno collaborato con Me , e reso Protagonista grazie alla loro competenza. Non volevo emozionarmi , ma l’ emozione c’è stata”.
Insomma, tutti accomunati nel condividere i valori fascisti e celebrare la grandezza del dittatore fascista Mussolini. Lo spegnimento della candeline è preceduto all’accensione di bengali pirotecnici, come si usa in questi tempi disgraziati, tra le risate e la gioia di altri convenuti forse dipendenti della stessa IV Municipalità. Tutti assembrati, con mascherina abbassata, senza rispetto delle normative anticovid e brindisi con spumante.
“Una vicenda gravissima – attacca Nico Pirozzi , coordinatore di Memorie- alla stessa maniera del Comune di Cocoleto in Ligura dove tre consigliere comunali votavano le delibere facendo il saluto romano proprio il 27 gennaio, giorno della memoria. Ci aspettiamo provvedimenti seri per quanto accaduto nei locali della IV Municipalità”.
Per gli inquierenti, infatti, i tre eletti hanno violato l’articolo 4 della legge Mancino per chi pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo.
Insomma, alla stessa maniera festeggiare la pensione di un dipendente pubblico, ancora in servizio, nella sede della IV municipalità con un consigliere eletto, attorniati da, si presuppone, altri dipendenti con una torta con il volto di Benito Mussolini, sembrano elementi sufficiente almeno ad attivare un approfondimento.
Come è potuto accadere? Il presidente del Parlamentino Giampiero Perrella è stato informato? Pensa di voler presentare un esposto? Ciò che è accaduto è gravissimo. Il sindaco Luigi de Magistris nel momento in cui sarà informato sicuramente non farà mancare la sua ferma voce di condanna.
Il gonfalone di Napoli non a caso è decorato di medaglia d’oro al valor militare conferita il 10 settembre 1944 per la sollevazione popolare contro le truppe germaniche, nota come le Quattro Giornate, che dal 27 al 30 settembre 1943 determinò la fine dell’occupazione tedesca della città.
Tra l’altro Nunzio Vitolo è un giornalista iscritto nel registro dei pubblicisti. Sicuramente l’ordine dei giornalistali della Campania non farà mancare la propria voce sulla violazione delle norme deontologiche.
Fatti di inaudita gravità resi pubblici con numerosi post sui social e una comunità che come nulla fosse si accoda inviando auguri e complimenti, come se, celebrare un compleanno con una torta con il volto di Mussolini fosse la cosa più normale di questo mondo.
Intanto, il Presidente della Federazione Italia-Israele Giuseppe Crimaldi e dell’associazione Italia-Israele di Napoli, Amedeo Cortese, chiedono al Sindaco di Napoli e al Presidente della Quarta Municipalità di avviare un’indagine interna per chiarire come sia stato possibile che tutto ciò sia potuto accadere.
“Che qualcuno voglia festeggiare privatamente un qualsivoglia evento come meglio crede è affar suo. Diversamente accade se la scelta cade in una sede istituzionale come una Municipalità. E’ dunque incredibile e lascia senza parole constatare che la ‘cerimonia d’addio al servizio’ di un dipendente della Quarta Municipalità di Napoli (S. Lorenzo, Vicaria, Poggioreale, Zona Industriale) possa essere stata organizzata e celebrata proprio in uno di quegli uffici pubblici dinanzi ad una torta raffigurante il volto di Benito Mussolini”.
“Cerimonia, quella che si sarebbe svolta in una sede distaccata di Gianturco della suddetta Municipalità, con decine di persone immortalate dinanzi le effigie del Duce. Tra loro, anche il consigliere municipale Enzo Morra, autore del “dono” e di una inequivocabile dedica al festeggiato. Il tutto è stato ripreso, fotografato e poi postato sui profili social di alcuni dei presenti. Un episodio molto grave sul quale è indispensabile fare chiarezza: anche perché le sedi delle istituzioni non possono essere utilizzate per simili eventi. Tanto più se questo avviene a poche ore dalla celebrazione della Giornata della Memoria che ha ricordato i milioni di ebrei sterminati nei campi di concentramento” – concudono -.
Prende una posizione dura il presidente della IV Municipalità di Napoli Giampiero Perrella e annuncia un’indagine interna per accertare i fatti e sanzionare i responsabili.
“E’ inaccettabile e deplorevole quanto accaduto nella sede municipale di Gianturco, dove qualcuno ha pensato bene di violare la sacralità dell’istituzione democratica celebrando una festa di pensionamento con una torta che richiama Benito Mussolini. Sia io in qualità di Presidente che la mia Giunta prendiamo le distanze e condanniamo un gesto oltraggioso e anticostituzionale”.
Sulla vicenda interviene il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto che in una nota rileva: “La vicenda accaduta nella IV Municipalità della torta con il volto di Benito Mussolini per il pensionamento di un dipendente con una festa a sorpresa organizzata da un consigliere è un fatto gravissimo e indegno. Inneggiare al fascismo è un crimine che va perseguito penalmente dalla magistratura”.
Arnaldo Capezzuto