Droga e cellulari introdotto illegalmente nel carcere tramite droni controllati dall’esterno o attraverso palloni di calcio.
E quanto emerge dall’indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) concernente il carcere casertano di Carinola, che ha portato all’esecuzione da parte dei carabinieri di dieci misure cautelari – arresti domiciliari e divieti di dimora nelle province di Napoli e Caserta – nei confronti di dieci persone per spaccio di stupefacenti.

L’indagine dell’ufficio inquirente (Procuratore Carmine Renzulli) è nata per approfondire i canali di approvvigionamento della droga soprattutto hashish all’interno del carcere eludendo i controlli della polizia penitenziaria.
I carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone hanno così scoperto che veniva ordinata la droga attraverso soggetti esterni al carcere e familiari, che nascondevano addosso.
Oppure con droni manovrati dall’esterno che portavano dosi e spesso anche cellulari in altre circostanze, è emerso, che lo stupefacente veniva collocato in un pallone e lancioto dall’esterno all’interno del cortile del carcere.
La palla veniva recuperata dai detenuti e la droga veduta ad un prezzo superiore del 100% rispetto all’esterno, gli acquirenti pagavano ricaricando le carte prepagate Postepay intestate a soggetti diversi dagli spacciatori.
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