Giovane ucciso, capo della Mobile : “Testimonianze ma anche molta omertà”

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“È stato colpito al petto mentre mangiava noccioline con un paio di amici, Francesco Pio Maimone,
il giovane estraneo a una lite per futili motivi e morto la notte tra domenica e lunedì scorsi, davanti a un chiosco sulla strada degli chalet del lungomare di Napoli”.

Lo ha detto il primo dirigente Alfredo Fabbrocini, capo della Squadra Mobile, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta stamattina in Questura. Per quel grave fatto di sangue è stato sottoposto a fermo un ragazzo ritenuto colui che ha sparato alcuni colpi in aria e poi anche uno ad altezza d’uomo, uccidendo Maimone. A Francesco Pio Valda (il cui padre, deceduto, apparteneva al clan Aprea-Cuccaro) la Squadra Mobile e la Procura di Napoli (sostituti procuratori Claudio Onorati e Antonella Fratello) contestano l’omicidio volontario aggravato dalle modalità.

“Ci sono state testimonianze determinanti, ma c’è stata anche molta omertà” ha proseguito Fabbrocini che ha aggiunto “a collaborare con la Polizia sono state alcune persone presenti, alcuni amici della vittima e anche qualche amico del presunto omicida”.

A fronteggiarsi sono stati due gruppi di giovani, tra 19 e 20 anni (una decina di persone ma quelli che si sono sfidati erano due-tre), provenienti da diversi quartieri della città, San Giovanni Teduccio-Barra da una parte e rione Traiano dall’altro. E a farne le spese è stato un ragazzo di Pianura che con quell’alterco non aveva nulla a che fare. 

“Abbiamo ragione di ritenere che non si sia accorto di nulla – ha spiegato il dirigente della Mobile – di quanto stesse accadendo intorno a lui”. “L’autore del reato viene da una famiglia mafiosa e ci sono elementi che possono ricondurre queste dinamiche a un contesto di criminalità organizzata”.

La videosorveglianza della zona non ha consentito agli investigatori di vedere il momento in cui sono stati esplosi i colpi ma ha permesso di delineare la dinamica della lite. L’arma, verosimilmente un revolver, inoltre, non è stata ancora trovata.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il presunto autore dell’omicidio, sarebbe rientrato nel suo quartiere di origine (Barra) accompagnato da una persona a lui vicina.

Dal luogo della tragedia si è allontanato subito dopo gli spari e una persona l’ ha caricato in macchina. Circa la dinamica dell’accaduto, sembrerebbe che il presunto autore dell’omicidio abbia sparato – prima qualche colpo in aria e poi sulla folla – mentre si stava allontanando dal chioschetto dove è scoppiata la lite, quando ormai era nei pressi di un altro chalet vicino.

La Squadra Mobile l’ha scovato ieri, al termine di indagini, a casa di alcuni conoscenti, nel quartiere Ponticelli. La Polizia, grazie ad alcune attività, ha individuato il luogo dove si era nascosto e nel pomeriggio di eiri il giovane è stato fermato. Al momento non è chiaro contro quale giovane Valda abbia sparato.

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